Piogge violente e continue
Ecco come evitare tragedie

Un decalogo dei geologi sulle precauzioni da prendere in caso di eventi meteo particolarmente aggressivi

Le piogge non danno tregua e i grandi fiumi sono un pericolo costante anche in questo strano inverno. Ma chi si trova alle prese con un’alluvione o con le più frequenti ormai “bombe d’acqua” cosa deve fare?

Per aiutare arriva il decalogo... in 11 punti diramato da Vittorio D’Oriano, vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi e diffuso dal sito www.tuttogreen.it . Sono consigli pratici anche di buon senso ma è sempre meglio ricordarli in caso di forti pioggie.

1. Interrompere l’erogazione dell’energia elettrica e l’erogazione del gas se centralizzato, chiudere le bombole di gas degli impianti individuali, per limitare gli scoppi e gli incendi accidentali per rottura.

2. Non usare gli ascensori, si potrebbe rimanervi bloccati.

3. Salire ai piani alti e mai scendere negli scantinati per nessun motivo.

4. Non avventurarsi nelle strade allagate a piedi o con qualsiasi mezzo di locomozione.

5. Se sorpresi dalla piena lungo una strada entrare nel primo portone aperto e salire ai piani superiori senza forzare in alcun modo la corrente.

6. Se sorpresi dalla piena in auto abbandonare immediatamente l’auto e portarsi nell’edificio più vicino raggiungendo i piani più alti.

7. Non accedere ai sottopassi, anche quando sembrano asciutti, se non dopo essersi accertati dell’assenza di pericolo.

8. Non attraversare ponti anche quando la lama d’acqua che li sormonta sembra modesta.

9. Evitare di spostarsi lungo strade allagate.

10. Non trattenersi lungo gli argini dei fiumi o sui ponti.

11. Evitare di abbandonare un luogo sicuro per raggiungere amici o conoscenti.

Il sito ricorda anche che “i geologi ci tengono a sottolineare come una legge chiara già ci sia per la difesa del suolo, la 183/1989, e prevede molte cose, come l’attivazione di contratti di assicurazione per la copertura di certi rischi e la delocalizzazione con la previsione di indennizzi ai privati. In pratica si prevede lo spostamento di edifici e infrastrutture, selezionati in base al livello di rischio e al valore in termini di beni coinvolti e di potenziali vite umane”. Ma che qualcosa sia cambiato in realtà è difficile vederlo.

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