Bambini / Como città
Martedì 17 Settembre 2013
Giorgia e Chiara lettrici e scrittrici
tra la strega Brutalia e un dario
Alla fine della scuola “La Provincia G” aveva invitato i lettori a scrivere le proprie vacanze, e le lettrici hanno risposto
Ricordate come ci si era salutati alla fine dello scorso anno scolastico?
Ci si era lasciati con un invito, quello di scriverci le vostre avventure estive e di spedirle in redazione, in questo modo i racconti più belli sarebbero stati pubblicati su questa pagina.
Il momento è arrivato, alcuni lettori, lettrici per la verità, hanno spedito a “La Provincia G” i racconti delle proprie giornate senza la scuola. Le scrittrici si chiamano Giorgia Marelli e Chiara Poltresi.
Amicizia e avventura
Giorgia ha scritto un racconto al quale ha dato il titolo “ Le ragazze coraggiose”, Chiara invece ha scritto racconti diversi. Su La Provincia in edicola il 17 settembre una parte dei racconti, qui i testi interi. Qui sotto i racconti.
“Vacanza 2013”
Di Chiara Poltresi
Introduzione: Anche se ho scritto molti testi a scuola non so proprio come cominciare a scrivere un “libro”!!! Mi sembra così difficile e non mi esce neanche una parola!!!
Ci potrei provare, però, ormai ho iniziato.
Spero che quest’avventura mi aiuti a saper scrivere come si deve una storia vera, ma molto divertente e nel frattempo paurosa!!!
Storia:
Capitolo 1: La fine della scuola
Il 7 giugno, un venerdì, per qualcuno, o meglio per la maggior parte degli alunni, fu un giorno Santo. Finalmente finì la scuola e cominciarono le vacanze!!
Dopo quella data ci fu chi partì e chi, come me, rimase casa. Io mi sono divertita lo stesso perché intanto ho avuto diversi, piacevoli “impegni”…
Capitolo 2 L’avventura più sbadata, ma indimenticabile: il saggio di danza
Emanuela, Chiara, Alessia, Federica, Susanna, Giada… Sono i nomi delle mie compagne ed amiche di danza moderna. Giovedì 13 e venerdì 14 giugno, quasi una settimana dopo la fine della scuola, abbiamo fatto il saggio.
Ricordo ancora la mia figuraccia durante le prove: io e le mie amiche eravamo andate in camerino per metterci il primo costume, ma io non trovavo la mia borsa che conteneva gli indumenti e pensavo di averla lasciata in giro, invece l’avevo proprio dimenticata a casa”
Ero super agitata anche se poi si è risolto tutto: una signora mi ha fatto telefonare a casa e per fortuna i miei costumi sono arrivati in teatro!!!
Lo spettacolo vero e proprio è stato bellissimo, a parte la ovvia tensione pre-esibizione: sentivo il cuore quasi scoppiare, sudavo freddo ed ero rigidissima!!!
Voi penserete che sono un poco esagerata, ma era la prima volta. Due cose voglio dire a tutti dopo questa mia esperienza: la prima è che non bisogna avere paura di fare una cosa bella (escluso la prima volta) e poi di ricordarsi sempre… Il numero di telefono dei genitori, le cose accadono quando meno te lo aspetti!!!
Capitolo D L’avventura più divertente: l’oratorio
Anche quest’anno sono andata all’oratorio; di solito andavo con i miei cugini o mia sorella, ma ora che sono grande sono andata per conto noi, per quattro settimane.
Come gli altri anni è stato divertentissimo: i giochi, i laboratori, i momenti liberi… ho fatto anche qualche nuova amicizia con delle bambine venute quest’annno. Una di loro mi ha spiegato uno scioglilingua che fa così: Tito, tu mi hai ritinto il tetto ma non t’intendo tanto di tetti ritinti!!! Oppure un classico: Se oggi non è seren, domani saren sarà, ma se non sarà seren si rasserenerà!!!
Un grazie all’oratorio di Arosio S. Luigi!
P.S. Esercitatevi negli scioglilingua!!!!
Capitolo 4: L’avventura più gioiosa: le grigliate di famiglia
Le grigliate con la propria famiglia sono un’alternativa alle gite di un giorno e un ottimo modo di stare tuti insieme.
Ecco come funzionano le nostre grigliate: io e tutti i miei parenti ci riuniamo sul gazebo (un’area con tavoli “ricoperta” di piante) e intorno ad una tavola imbandita, mangiamo verdure e carni grigliate e festeggiamo.
Dopo, come se fosse una tradizione, ci mettiamo tutti in costume e giochiamo con l’acqua e a pallavolo con tanto di campo, rete e arbitro.
C’è stata una volta che la mia squadra stava vincendo 24 a 23 quando un giocatore dell’altra squadra fa una schiacciatona che sta per finire fuoricampo, (finora tuta fortuna per noi) ma… un mio compagno di squadra tocca la palla col piede e dà il punto agli avversari che vincono la partita!
Capitolo 5: l’avventura più “magica”: finalmente agosto
Sapete perché dico così? Perché finalmente vado in vacanza!!!
Gli zii ci hanno invitato al lago a Gravedona una settimana: un posto magnifico!!!!
Sulle rive del lago ci sono bellissime spiaggette anche di sabbia fine dove si possono portare i cani. Ho scoperto una piccola cascata dove si possono fare i tuffi…
Alla sera di Ferragosto c’è stata una festa con le barche allegoriche, uno spettacolo pirotecnico molto lungo e indimenticabilmente bello e le bancarelle, dove c’era tanta gente e mi è rimasto un bellissimo ricordo.
Insomma la vacanza a Gravedona è stata meravigliosa!!!
Capitolo 6: L’avventura più spaventosa: luci e ombre alle spalle
Una sera dei primi di agosto accadde una cosa terrificante: alle 21.25, io e mia sorella Gaia eravamo in cortile con Lea, il nostro cane.
Mentre lei era in giro ad annusare, noi due stavamo giocando a pallavolo.
Giocavamo e giocavamo, finchè si è fatto molto buio perché erano arrivate le 22.10.
Gaia mi ha detto che lei andava in casa con Lea perché era tardi, ma i sono rimasta ancora un po’ in cortile godermi l’arietta fresca.
Ad un tratto ho sentito delle voci maschili potenti e rauche provenire dal retro del cortile e pensavo fossero i ladri che si erano intrufolati dal cancello.
Ho osato fare qualche passo verso l’area non illuminata dal lampione, ma, mi sono subito tirata indietro perché io, lo confesso, ho un po’ di paura del buio e di quello che si nasconde nel buio e anche perché avevo paura che, se fossero stati davvero ladri, mi avrebbero fatto qualcosa di male; ma non sono scappata a gambe levate…
Dopo le voci ho visto che due sagome spaventose una più grossa dell’altra, provenire da dietro.
Probabilmente queste due persone dovevano avere un grosso cane tipo “se non stai attendo ti sbrano”: poi mi sono girata, volevo urlare, ma non ci riuscivo, finalmente ho guardato in faccia a chi pensavo fosse un malandrino, un malfattore e… ho scoperto che le voci provenivano da una festa di persone nelle vicinanze, che erano ubriachi e le due ombre terrrrrrificanti con la sagoma del cane erano mia mamma, mia sorella e Lea che mi venivano a chiamare perché non rincasavo più!!!!
Capitolo 7: devo dirvi una cosa
Questo messaggio è per tutte le persone del progetto a cui ho partecipato.
Devo dirvi una cosa importante: se la mia storia non è piaciuta o non viene pubblicata sul giornale mi basta aver partecipato e aver provato a scrivere il mio primo libro dove ho messo il cuore, passione, tempo, pazienza e tanta buona volontà.
Se invece viene pubblicata, colgo l’occasione per salutare i miei parenti che leggono il giornale, in particolare le nonne Francesca e Giuseppina. Ciao a tutti
Le ragazze coraggiose
(di Giorgia Marelli)
Un caldo pomeriggio ero a casa mia e stavo leggendo in tranquillità quando apparve una strega bruttissima con un lungo abito nero tutto stracciato, gli occhi verdi e sporgenti e i capelli grigi e disordinati. Questa strega mi disse: - Sono la strega Brutalia e voglio conquistare il mondo governandolo con la mia super malvagità! Tutti cadranno in mio potere! Sarò la regina!!! Eh, eh, eh!
Io la guardai e le risposti: - Non riuscirai a farcela brutta strega! Io te lo impedirò!
Ma lei disse: - Tu, piccola come sei, da sola, vuoi impedirmelo? Ah, ah, ah! Come pensi di farcela?
Allora io: - Ce la farò perché non sarò da sola. Sarò con le mie amiche e insieme formeremo la mitica squadra delle “Super ragazze”! Insieme ti sconfiggeremo!!!!
- Fa pure quello che vuoi piccola peste, ma sappi che io non rinuncerò mai a questo! – rispose la strega dopo di che scomparve nel nulla.
- Allora io corsi subito ad avvisare le mie anche che erano radunate a casa di Betty. Appena arrivai loro stavano uscendo e l’unica cosa che gli dissi fu: - Al rifugio, presto!
Loro vennero con me. Andammo a casa mia ed entrammo nel mio armadio. Io schiaccia un tasto e l’armadio ci portò nel rifugio segreto dove raccontai l’accaduto. Allora decidemmo di andare a cerca Brutalia. Le mie amiche si chiamavano: Nicky, Mary, Sally e Betty.
In quel periodo però noi dovevamo andare in vacanza in Puglia con le nostre famiglie ed avevano già prenotato una casetta in campeggio. Dopo una settimana dall’accaduto partimmo. Ma dopo quattro giorni, durante una passeggiata a Vieste in una piazza molto affollata, vedemmo Brutalia che sgattaiolava tra la gente e scoprimmo che aveva un nascondiglio proprio in questa città, dove tramava malefici piani e malefiche pozioni!
Decidemmo di pedinarla e scoprire cosa stava tramando. Iniziammo a capire che usava spesso roccia e lava di vulcano. In più scoprimmo che aveva un altro nascondiglio vicino al Vesuvio, e per questo capimmo che lava e roccia li prendeva da lì. Trovato il nascondiglio decidemmo di bruciarlo ma… la strega ci scoprì e disse: - Mi avete scoperto ma non mi avrete mai! e detto questo prese tutte le pozioni e sparì. Dopo qualche giorno dovemmo tornare a casa. Passata una settimana, mi capitò di leggere il giornale, e scoprii che erano schiavi un ragazzo e una ragazza. L’articolo spiegava che una coppia li aveva visti pieni di graffi e vestiti malissimo. I ragazzi avevano raccontato che, appunto, erano schiavi e quello era l’unico giorno che potevano uscire dalla “prigione”. In più aggiunsero che li teneva prigionieri una strega. Ovviamente nessuno aveva il coraggio di salvare i poveri ragazzi. Io capii che quella strega era Brutalia. Allora corsi ad avvisare le mie amiche e raccontai l’accaduto. Allora decidemmo di intervenire. Scoprimmo che Brutalia stava sottoterra in un rifugio costruito con la sua magia, in modo che nessuno dalla superficie lo potesse trovare. Allora decidemmo di andare a cerca il nascondiglio e, per nostra fortuna, lo trovammo. Vedemmo subito Brutalia e nell’angolo i ragazzi. Cogliemmo di sorpresa Brutalia ma lei non si spaventò anzi, ci propose una lotta: se avesse vinto lei allora nessuno avrebbe intralciato i suoi piani, se invece avessimo vinto noi Brutalia se ne sarebbe andata. Con una formula magica Brutalia ci portò allo stadio che era vuoto. Senza accorgersi portò anche i due ragazzi che capirono il pericolo, riuscirono a scappare e andarono ad avvisare la polizia, Intanto noi avevano iniziato a lottare con Brutalia: lei usava la magia e noi semplici oggetti. Io usavo due boomerang, Nicky uno specchio, Mary arco e frecce, Sally e Betty delle freccette. Brutalia con la magia cercava di colpirci per incenerirci e noi ci difendevano soprattutto con lo specchio di Nicky, che rifletteva la magia e la rimandava indietro.
Intanto i ragazzi erano ritornati con la polizia che circondò Brutalia. Lei iniziò a difendersi con la magia ma fu subito distratta da degli spari che in realtà erano il rumore dello scoppio di palloncini che i ragazzi avevano trovato in un angolo dello stadio: A quel punto noi ragazze iniziammo a colpirla: io le scagliai i boomerang sul corpo, Mary tirò le frecce e le altre le freccette. Brutalia non riusciva più a cappare ed i poliziotti la legarono; noi, a quel punto, la colpimmo al cuore con una freccia e lei morì.
Con dell’aglio andammo nel rifugio segreto di Brutalia, lo spargemmo per terra e il rifugio sparì (alle streghe l’aglio toglie i poteri ed elimina le loro magie).
A casa tutti quanti ci fecero festa e ci premiarono per il nostro coraggio regalandoci… immaginatelo voi!
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