Cronaca
Venerdì 19 Marzo 2010
Pozzi e Rinaldin point
Centri irregolari
Violano la legge sulla propaganda elettorale: da oscurare. Bruni: norma eccessiva, ma va rispettata
Fino a ieri sera non era stata adottata alcuna misura, ma quasi certamente i locali elettorali dei due candidati nella giornata di oggi saranno interessati dai controlli della polizia locale che oscurerà con fogli bianchi foto e nome di candidati.
«Come sindaco – aveva spiegato il primo cittadino di Erba Marcella Tili – è mio compito applicare tutti i criteri che riguardano la campagna elettorale disposti dalla legge. Parlo della normativa 212 del '56, che poi alle singole amministrazioni viene inviata dalle prefetture come protocollo di intesa sulla propaganda elettorale. Anche in città sono stati disposti gli appositi pannelli per le affissioni permanenti dei manifesti elettorali; tutto il resto che è affisso in modo permanente non può esserci».
La norma consente infatti di esporre simboli di partito, ma solo nelle sedi ufficiali di partito. E sia i Pozzi point che gli spazi di Rinaldin non sono sedi di partito, ma di singoli candidati.
Per Como città Pozzi si vedrà oscurare i locali di via Milano, via Bellinzona e di piazza San Fedele. Rinaldin di via Dottesio e via Recchi. Che i point vadano chiusi, o meglio oscurati, non ci sono dubbi. Ieri il sindaco Stefano Bruni, a margine della visita del presidente della Regione Roberto Formigoni, ha detto: «La norma è chiara, è eccessiva ma chiara. E per questo motivo la faremo rispettare. Le leggi vanno rispettate e quindi le applicheremo». In pratica l'unica possibilità che hanno i candidati di affiggere nomi e facce in modo permanente sono gli spazi elettorali concessi dalle amministrazione. Anche lì per coloro che violano la norma, scatta la sanzione che viene trasmessa alla prefettura.
Allargando la questione tutti i Comuni della provincia di Como dovrebbero procedere nella stessa maniera. Per ora Cantù, tra i centri grossi, è l'unico a non essere intervenuto.
Gi. Ro.
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