Cronaca
Mercoledì 30 Giugno 2010
I topi a Como, un'ossessione
Intervento d'urgenza del Comune
Gli avvistamenti dei roditori si susseguono, dalla periferia al centro. Ventimila euro dal comune. Ma l'assessore Peverelli ammonisce: <Sono pochi. E poi bisogna smettere di lasciare in giro i rifiuti>. E l'esperto Massimo Donadon, che ha ripulito New York e Pechino dai topi consigli: "Prima di scegliere le esche bisogna vedere cosa mangiano i comaschi. I topi mangiano quello che hanno imparato a riconoscere all'olfatto nella pancia nella mamma. E con quello possono essere debellati"
Il caso è finito lunedì pomeriggio sul tavolo della giunta di Palazzo Cernezzi dopo la denuncia dell'assessore all'Ambiente Diego Peverelli che aveva inviato una lettera a tutti i consiglieri precisando che la derattizzazione «non è gestita dal settore ambiente, ma dall'economato» e in cui spiega che il suo settore aveva predisposto un progetto poi bocciato a causa dei costi. Costo di 80mila euro l'anno come ha chiarito ieri il sindaco Stefano Bruni. Adesso però si partirà con 20mila euro per cercare di rimediare. «Il direttore generale - ha spiegato il primo cittadino - dovrà stabilire quale settore dovrà occuparsi della questione e sarà referente delle risorse. Il guaio è rappresentato anche dalla spazzatura che soprattutto nel periodo viene lasciata in strada per ore e diventa attrattiva per i roditori».
Ieri è intervenuta anche l'Asl con una nota nella quale fa un appello ai cittadini e alle amministrazioni locali, Como in testa. «L'Asl - si legge - raccomanda anzitutto una corretta gestione dello smaltimento dei rifiuti da parte di tutti i cittadini, evitando di lasciare all'aperto prodotti degradabili - soprattutto residui di cucina- e rispettando gli orari indicati dalle amministrazioni comunali per il ritiro dei rifiuti. Queste ultime devono provvedere anche a un'opportuna e costante vigilanza sul rispetto delle disposizioni riguardo il deposito dei rifiuti e sul loro abbandono incontrollato, mettendo a disposizione modalità e strumenti igienicamente adeguati per il conferimento». Dall'azienda sanitaria locale, arriva anche la richiesta di intervento: «Quando necessario, vanno attuate le misure di derattizzazione: dai Comuni se su suolo pubblico, dagli amministratori condominiali, se su aree private. L'Asl effettua sopralluoghi su specifiche situazioni segnalate, che costituiscono potenziale rischio per la salute pubblica e propone alle amministrazioni comunali i necessari interventi. Le derattizzazioni sono effettuate da ditte specializzate con oneri a carico dei richiedenti».
Gi. Ro.
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