Cronaca / Cantù - Mariano
Martedì 12 Ottobre 2010
Mariano: via zingari e rom
Le minoranze contestano
Le critiche: "La decisione del sindaco non cambia quasi nulla. L'ordinanza ha spostato la questione solo di qualche chilometro, ma il problema non è certo risolto"
I gruppi di opposizione - Pd, Progetto Mariano Brianza e Dc - non ne sapevano nulla: il decreto sindacale li ha colti del tutto di sorpresa perché nelle sedi istituzionali (conferenza dei capigruppo o consiglio comunale) l'argomento non è mai stato accennato.
Disposto a capire i motivi dell'ordinanza «anti-rom», si dichiara Paolo Pedrana, capogruppo della Dc: «Sotto l'aspetto della necessità di garantire una sorta di organizzazione e soprattutto di controllo per l'ordine pubblico - afferma - lo spirito dell'iniziativa del sindaco Turati posso anche comprenderla, ma non credo che questa ordinanza abbia centrato il problema. Che anzi rimane inalterato, perché nei fatti non cambia proprio nulla». Il ragionamento è semplice: «A Mariano i nomadi non possono fermarsi, ma se sostano sul confine con Cabiate o con Carugo, nella realtà cosa cambia?"
«Il sindaco ha tutti i diritti per firmare le ordinanze che più ritiene opportuno senza consultarci, per carità - commenta Savina Marelli, capogruppo del Partito Democratico che proprio mercoledì alle 21 ha organizzato un incontro pubblico alla sala civica di piazza Roma sul tema dell'immigrazione - ma vista la delicatezza del tema, forse sarebbe stato meglio allargare la discussione».
Fermo Borgonovo, capogruppo di Mariano Progetto Brianza, non era a conoscenza dell'ordinanza dell'amministrazione comunale. «Il sindaco avrebbe anche potuto informarci, considerata proprio la delicatezza del tema: non era tenuto, chiaro, ma sarebbe stato gradito e opportuno». Nel merito, Borgonovo aggiunge: «Che sia un problema l'arrivo di queste carovane è innegabile e il sindaco ha fatto bene a vietare la loro sosta nelle aree private perché oltre a non essere attrezzate, non si capiva nemmeno come venivano regolati i rapporti tra il proprietario dell'area e i rom: spesso non c'era molto di chiaro e legale. Credo che da un punto di vista pubblico, però, si sia saltato un passaggio: al posto di partire subito con un divieto assoluto, forse era giusto avviare un confronto per capire se Mariano debba o meno avere aree attrezzate a questi scopi sul proprio territorio».
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