Guanzate scopre
il suo eroe garibaldino

“Giallo storico” sul cacciatore delle Alpi che riposa al cimitero guanzatese. In questi giorni sulla tomba di Leonardo Pessina (1843-1921), posta a sinistra dell'imponente Monumento ai Caduti, sventola un fiocco tricolore

m.schiani

GUANZATE - “Giallo storico” sul cacciatore delle Alpi che riposa al cimitero guanzatese. In questi giorni sulla tomba di Leonardo Pessina (1843-1921), posta a sinistra dell'imponente Monumento ai Caduti, sventola un fiocco tricolore. Un piccolo omaggio a un guanzatese che si è battuto per l'indipendenza e l'unità d'Italia che in questi giorni di celebrazioni qualcuno ha pensato bene di ricordare. Dall'iscrizione tombale emerge una sua attiva partecipazione al gruppo di uomini di ogni età e condizione sociale che seguì Garibaldi. Recita l'iscrizione: «Alla cara memoria di Leonardo Pessina, spentosi ottuagenario, cristiano e cittadino esemplare. Prode volontario con Garibaldi nei Cacciatori delle Alpi per l'indipendenza dell'Italia. I parenti orgogliosi ricordano». Spulciando negli archivi parrocchiali si scopre che Leonardo Filippo Pessina è nato il 7 giugno 1841 dall'unione tra Teresa Castelli e Vincenzo Pessina, entrambi fabbri ferrai del paese. Un “giallo ” solo in parte per Arduino Francescucci, storico e profondo conoscitore di Garibaldi e di tutto ciò che in qualche riguarda l'eroe dei due mondi, autore del recente libro“I miei milleottantanove” che ripercorre l'impresa di Garibaldi e dei suoi uomini.«Il nome di Leonardo Pessina non compare nell'elenco ufficiale dei volontari arruolatisi nel 1859, di proprietà di Anna Maria Isastia,- precisa lo storico Arduino Francescucci-Un documento molto valido, però bisogna ricordare che i volontari aggregatisi successivamente a Garibaldi furono molti di più. Partirono in 1089, ma arrivarono fino a 50mila coloro che in un secondo momento si batterono agli ordini di Garibaldi. Niente esclude che Pessina potrebbe essere proprio tra questi, arruolatosi dopo aver combattuto a Varese». Pessina, secondo lo storico, potrebbe aver fatto parte di quella brigata di volontari, anche comaschi, che combattè una campagna di liberazione in Lombardia. Nella foto, indossa il berretto dei cacciatori delle Alpi e sul petto ha appuntate ben tre medaglie che testimoniano il suo impegno patriottico. «In ogni caso va valutata questa figura in qualche modo leggendaria. Ciò che conta - evidenzia - è che Guanzate può riscoprire un suo eroe che merita rispetto e che, non a caso, un tempo è stato posto al centro del cimitero, vicino al Monumento ai Caduti, proprio per attribuirgli il giusto onore».

Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca

Domenica 20 Marzo 2011

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