Chiasso, allarme profughi:
primi 40 arrivi dalla Tunisia

Per questo, è stata intensificata la vigilanza lungo la cosiddetta «frontiera verde», quella dei boschi di confine, noti da sempre per le piste dei contrabbandieri

CHIASSO - Migranti del Nord Africa sbarcati a Lampedusa: finora, a Como, nessuna segnalazione particolare, ma a Chiasso si registrano i primi segnali d'afflusso. Niente di paragonabile, finora, alla pressione degli anni '90 dal Libano, dall'Albania, dal Kossovo o dai Paesi Balcani in guerra; tuttavia, si stanno verificando le previsioni di due mesi fa che indicavano l'aumento di ingressi da sud in Canton Ticino. Ingressi clandestini, soprattutto in treno. Infatti, negli ultimi giorni, una quarantina di tunisini sono arrivati nella cittadina di confine con la nostra e si tratta di persone provenienti da Lampedusa, secondo i primi accertamenti, trasferite nei centri di Mineo, in Sicilia o di Manduria, in Puglia e poi risaliti verso Nord. Venerdì, però, c'era sciopero dei treni e questo, secondo le autorità di polizia, potrebbe aver frenato gli arrivi lungo i percorsi ferroviari. Per questo, è stata intensificata la vigilanza lungo la cosiddetta «frontiera verde», quella dei boschi di confine, noti da sempre per le cosiddette «piste di Ho Chi Min», le piste dei contrabbandieri. Il sospetto è che i passatori siano già al lavoro e lo siano da tempo, abbiano già provveduto a segnare la direzione e abbiano già offerto il trasporto anche da molto lontano. La meta privilegiata dai tunisini è la Francia, ma alcuni hanno dichiarato di puntare alla Svizzera e poi alla Germania ed effettivamente a Chiasso, qualcuno ha notato più extracomunitari del solito nei dintorni del centro per richiedenti l'asilo, presso la stazione. Ma potrebbe essere suggestione. È comunque evidente da settimane il potenziamento del dispositivo di polizia e guardie di confine.

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