Cronaca / Como città
Giovedì 07 Aprile 2011
L'avvocato stanco di Como:
"Me ne vado su un'isola greca"
"Essere italiano oggi è la più grande delle fatiche". Non c'è rancore nelle parole dell'avvocato Marcello Campisani: la sua è una lucida analisi della situazione che lo ha spinto a prendere una decisione definitiva: "Il 20 di questo mese io e mia moglie ci trasferiremo a vivere a Paros"
«Prima l'ho presentato agli edili perché non volevo passare per i politici - ricorda -. Era un piano molto articolato, studiato nei minimi dettagli consultando un pool di esperti di prim'ordine, avrebbe trasformato Como in un grande prato verde, interrando i parcheggi, con un doppio girone, perfino un sistema di vasche che avrebbe risolto il problema delle esondazioni». Ma venne giudicato antieconomico e così l'avvocato scese in campo con un movimento, La Mela, che si presentò alle elezioni comunali del 1998: «Ero candidato sindaco contro Alberto Botta e Emilio Terragni. La Lega correva da sola con Alberto Mascetti che mi disse che se fosse diventato primo cittadino avrebbe approvato il mio piano. Ma le cose andarono diversamente». Una doppia sconfitta, per certi versi, ma l'avvocato non si perse d'animo, anzi. Ma ora la situazione è differente, «è peggiorata sotto ogni punto di vista, stiamo arretrando in tutte le graduatorie, c'è un'illegalità spudorata, non si sa nemmeno più cosa sia la legge», dice. E Como? «La discesa è cominciata proprio dall'epoca di Botta: da allora è peggiorato tutto inesorabilmente e la mia prognosi per il futuro è tutt'altro che felice». E così «da giovane vecchio, ho deciso di lasciare per Paros e non nascondo che in Grecia, come altrove all'estero, quando si parla di Italia ci ridono dietro».
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