Il giorno dopo l'incendio
Moltrasio cerca un perché

Sembra prevalere il movente politico collegato alle divisioni che da due anni tormentano la comunità moltrasina

E' sempre viva l'immagine delle altissime fiamme che l'altra notte in via Colombo hanno completamente distrutto la macchina appartenente alla famiglia del sindaco Maria Carmela Ioculano, quella dell'assessore alla protezione civile Luigi Fazio e l'auto attrezzata per il trasporto dei disabili di Piergiorgio Zerboni. Sembra prevalere il movente politico collegato alle divisioni che da due anni tormentano la comunità moltrasina.
Le elezioni del giugno 2009 che con il 55,76 per cento dei suffragi hanno decretato l'affermazione della lista civica «Il Montivo» con un clamoroso ribaltone hanno lasciato il segno. Non fosse altro che per i cambiamenti introdotti dai nuovi amministratori. Che ci fosse voglia di voltare pagina senza troppi indugi lo si era capito fin dalla serata del giuramento del sindaco con radicale cambiamento dell'assetto della sala consiliare, poi sono venuti nuovi indirizzi per quanto attiene la protezione civile, la scuola, il recesso dalla convenzione per l'asilo nido di Cernobbio, la nuova gestione della mensa scolastica, l'organizzazione dell'ufficio tecnico, l'assistenza domiciliare, l'urbanistica.
In paese comunque c'è un unanime indirizzo di condanna per un evento che non ha precedenti. Il sindaco Maria Carmela Ioculano conferma l'inesistenza di qualsiasi precedente segnale d'avvertimento e anche l'assessore Luigi Fazio, uno tra i più votati, da tanti anni presidente della Sportiva ridimensiona le voci sulla storia degli escrementi rinvenuti in via Bianchi dove abita e del coniglio morto lasciato in marzo lungo la stessa strada.
«Gli escrementi - dichiara Fazio - erano quelli di un cane di grossa taglia ma dalla mia strada di animali ne passano parecchi, la presenza del coniglio ho pensato fosse ascrivile al furto subìto dal proprietario di un piccolo allevamento a monte. Ho creduto e credo ancora che nel trasporto i ladri abbiano provocato la morte di quel capo e l'abbiano abbandonato per strada».
Rimane invece insoluto il giallo dell'incendio che ha distrutto le delimitazioni in plastica del cantiere di via Roma dove si sta costruendo un parcheggio con una linea architettonica che anziché privilegiare il mitico sasso di Moltrasio introduce strutture in cemento e lamiera.

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