Fino, roggia inquinata
ma le autorità tacciono

Da sei mesi quel piccolo ruscello d'acqua, che scorre al confine fra Luisago, Casnate con Bernate e Fino, a pochi metri dal Seveso, è diventato veicolo di inquinamento, ma non si trova un ente disposto a intervenire

m.schiani

FINO MORNASCO - Io non c'ero, ma se c'ero dormivo. Questa potrebbe essere un'interpretazione sarcastica della vicenda riguardante l'inquinamento della roggia di via Tevere a Fino Mornasco. Da sei mesi quel piccolo ruscello d'acqua, che scorre al confine fra Luisago, Casnate con Bernate e Fino, a pochi metri dal Seveso, è diventato veicolo di inquinamento. Da trasparente l'acqua si è fatta bianca, i piccoli animali che abitavano l'ecosistema sono morti o spariti, e la puzza invade il territorio circostante. E le autorità? Nessuno sa nulla. Nonostante le segnalazioni dei cittadini, soprattutto di chi in quella zona ha le proprie attività, perché si tratta di un comparto industriale, siano state inviate a vari enti, sembra che nessuno le abbia ricevute. O meglio. Al comune di Fino Mornasco hanno dapprima affermato di aver avvisato l'Arpa e poi l'amministrazione provinciale, perché da lì dovrebbe partire la segnalazione all'agenzia regionale. Dagli uffici di Villa Mambretti, il fax, o la mail, è partito il 22 marzo ma ancora oggi non è giunta risposta. Da notare che la segnalazione dell'architetto Giancarlo Cattaneo, in qualità di amministratore dei capannoni, è stata protocollata in comune il 4 febbraio. Nel frattempo, per non lasciare nulla di intentato, era stata girata anche al gestore dell'acquedotto comunale e alla polizia regionale, che si sono però chiamati fuori per competenza. Se Arpa si è premurata di specificare che nessuna segnalazione è giunta nei loro uffici né da privati né, tantomeno, da enti pubblici, mettendosi a disposizione nel caso venissero chiamati in causa (non sia mai che scatti l'iniziativa), non da meno è la risposta degli uffici provinciali. All'ufficio ambiente, della povera roggia di via Tevere non c'è traccia, ma c'è una giustificazione, perché di queste cose se ne occupa la polizia provinciale. Da loro, nonostante risposte cortesi, non è comunque giunta la soluzione del mistero.

Cronaca / Como cintura

Venerdì 27 Maggio 2011

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