Como, caldo africano:
in allarme 118 e ospedali

Solo domenica mattina, nel giro di mezz'ora, il 118 è uscito quattro volte per altrettanti malori classificati come «eventi medici acuti». Si sono sentiti male una novantenne di San Fedele, una settantenne di Pianello del Lario, un cinquantenne di Como, un ottantenne di Bellagio

COMO - Solo domenica mattina, nel giro di mezz'ora, il 118 è uscito quattro volte per altrettanti malori classificati come «eventi medici acuti». Si sono sentiti male una novantenne di San Fedele, una settantenne di Pianello del Lario, un cinquantenne di Como, un ottantenne di Bellagio. Le ambulanze escono in giallo (caso serio) e rientrano in verde (nessuna gravità) quasi mai senza il paziente a bordo. Dietro a questi casi che stanno facendo impennare le chiamate al 118 in questi giorni di caldo africano ci sono quasi sempre mancamenti e senso di oppressione in soggetti già affaticati dall'età o da altre patologie.
Ci sono decine di chiamate, non per tutte si interviene. E anche per i casi in cui vengono mandati i soccorsi, non tutti i pazienti trattati vengono trasportati al pronto soccorso.
Quasi tutti i pazienti vengono stabilizzati a casa e poi indirizzati al proprio medico curante. Ecco perché, pur essendoci un'emergenza caldo, non c'è un picco di accessi al pronto soccorso. Valduce e Sant'Anna sono pieni come al solito. Il Valduce, poi, è alla prese con il 20-30 per cento di pazienti in più con i quali si misura ormai da mesi, da quando il Sant'Anna ha traslocato da Como a Villa Guardia. Tra questi ci sono casi di malori da caldo, disidratazione, persone con tachicardia, cali di pressione.

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Eco di Bergamo Como, il grande caldo