Cronaca / Lago e valli
Domenica 09 Ottobre 2011
Sei consiglieri, nessun assessore
Nei piccoli Comuni si cambia
Non fusioni vere e proprie, ma entro fine 2012 saranno obbligatorie forme di aggregazione
Con chi associarsi, lo decideranno i singoli paesi. Ciò che importa è che le unioni abbiano una popolazione complessiva superiore ai cinquemila abitanti, o tremila qualora i Comuni aggregati appartengano a comunità montane. Da un punto di vista territoriale i piccoli paesi continueranno a esistere: la vera rivoluzione interessa piuttosto gli organi istituzionali - sindaco, giunta e consiglio - che verranno di fatto sostituiti dal presidente, dalla giunta e dai consiglieri delle nuove unioni.
Nei Comuni associati scompariranno dunque gli assessori e resteranno soltanto il primo cittadino - che entrerà a far parte della giunta dell'unione - e sei consiglieri comunali. Due di questi - uno di maggioranza e uno di minoranza - verranno "promossi" nel consiglio dell'unione, mentre gli altri quattro avranno solo un ruolo di consulenza.
Ma a calare, in questo modo, è anche il potere decisionale degli elettori. I cittadini dei singoli paesi, come già accade, saranno infatti chiamati a eleggere il proprio sindaco e i propri consiglieri: sarà però il consiglio dell'unione a eleggere tra i propri componenti il presidente dell'unione dei Comuni, che resterà in carica due anni e mezzo e avrà tutti i poteri attualmente riconosciuti ai sindaci.
Abbiamo raccolto i pareri di alcuni sindaci in carica, fra i queli quello di Laglio, ed una proposta della comunità montana del Triangolo Lariano su una possibile forma di aggregazione.
Due pagine dedicate nell'edizione de La Provincia di domenica 9 ottobre
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