Nessuno sconto sulla tassa rifiuti
San Fedele paga con gli interessi

Bocciata la mozione con cui la minoranza aveva chiesto clemenza sulle nuove regole

SAN FEDELE INTELVI È stata respinta la mozione presentata, nell'ultima seduta del consiglio comunale, sul pagamento relativo alle integrazioni sulla tassa dei rifiuti solidi urbani, riguardante gli accertamenti per le annualità 2006, 2007 e 2008 presentata dai consiglieri di opposizione Sergio Lanfranconi, Giuseppe Gaddi, Gianni Mazzetti ed Aldo Quadroni.

Nei mesi scorsi erano state recapitate oltre 500 cartelle a cittadini residenti e villeggianti, attraverso le quali il Comune aveva chiesto il versamento di somme che, oltre alle integrazioni dovute, contenevano sanzioni, interessi e spese di notifica. Il tutto perché, con la legge finanziaria del 2005, il Governo ha obbligato i Comuni a fare i conteggi su almeno l'80 per cento delle superfici delle case, così come risultano al catasto. Chi, ai fini della tassa rifiuti, aveva dichiarato una superficie inferiore, dopo gli accertamenti si è visto recapitare le cartelle esattoriali.

Tra loro molti furbetti, ma anche tanti contribuenti in buona fede, anche perché il calcolo delle superfici catastali segue regole differenti rispetto a quelle in vigore nei Comuni prima del 2005. Basti dire che al catasto si prende in considerazione la superficie lorda, comprensiva dei muri, e non quella calpestabile.

Per questa e altre ragioni la minoranza aveva chiesto l'annullamento degli accertamenti, che, oltre ad addebitare le somme relative alla maggiore superficie tassabile, prevedevano anche gli interessi e le spese di notifica dei relativi provvedimenti.

Secondo quanto previsto dall'articolo 1 della legge finanziaria del 2005, proprio a decorrere dal gennaio 2005, per gli immobili già denunciati, i Comuni modificano d'ufficio, dandone comunicazione agli interessati, le superfici che risultano inferiori alla predetta percentuale in seguito all'incrocio dei dati comunali, comprensivi della toponomastica, con quelli dell'Agenzia del Territorio.

«Non avevamo altra scelta che respingere la mozione. Anche i pareri legali che ci sono stati forniti sono stati conformi al fatto che i contribuenti che si sono visti recapitare gli accertamenti dovranno, purtroppo, pagare interessi e spese di notifica - afferma l'assessore al bilancio, Massimiliano Bianchi -«Confermo che così come abbiamo già disposto per l'anno 2005, i cittadini che ne faranno richiesta potranno ottenere, per importi di una certa entità, la rateizzazione di quanto dovuto».

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