Cronaca / Como città
Lunedì 02 Gennaio 2012
Il Natale dei comaschi
Come cambia in polleria
Le foto del primo negozio, in piazza Boldoni, sono ancora in bianco e nero. Ci sono le signore di Como, che indossano cappotti con il collo di pelliccia in fila al banco del macellaio. Cinquant'anni fa, a settembre, apriva la polleria Bancora. Che oggi racconta il Natale dei comaschi a tavola.
Mariagrazia in realtà sta alla cassa e prende ordini. Il tempo di un'intervista fa quattro conti, incassa i complimenti per il pranzo di Natale di una bella signora bionda e prepara una spedizione a domicilio a base di pollo allo spiedo (uno e mezzo), spinaci (una cucchiata) e crocchette (sette o otto). «Perché adesso va così non prepara quasi più niente nessuno - racconta -. Una volta, a Natale, arrivavano le massaie compravano il pollo intero o la tacchina. Andavano a casa e pensavano a tutto loro, ripieno e preparazione. Adesso fa tutto mio marito. Intero non compra più niente quasi nessuno».
Alla faccia della crisi il Natale è andato benissimo. «Perché la carne bianca costa molto meno di quella rossa e perché, appunto, non ci sono più le famiglie numerose e tutti vogliono le mono porzioni. Come le cosce d'anatra ripiene che hanno spopolato quest'anno». Loro di figli ne hanno quattro. Li vedono solo alla mattino e alla sera. «Per questo ogni segno rosso sul calendario teniamo chiuso e lo dedichiamo a loro, altrimenti non li vedremmo più».
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