Cronaca
Domenica 05 Febbraio 2012
La riforma a regime
Ecco cosa cambia
Negli istituti tecnici e professionali scattano i nuovi indirizzi previsti a partire dalla classi terze
Il prossimo anno scolastico vedrà la riforma voluta dall'ex ministro all'Istruzione Gelmini entrare nel vivo, soprattutto per quanto riguarda gli istituti tecnici e professionali. Le future classi terze infatti inizieranno proprio da settembre a frequentare uno dei nuovi indirizzi previsti dal riordino. L'offerta formativa si è infatti semplificata di molto. I nuovi istituti tecnici sono divisi in due settori: quello economico ha due indirizzi (amministrazione-finanza-marketing e turismo), mentre quello tecnologico ne ha nove (meccanica-meccatronica-energia, trasporti-logistica, elettronica-elettrotecnica, informatica-telecomunicazioni, grafica-comunicazioni, chimica-materiali-biotecnologie, moda, agraria-agroindustria, costruzioni-ambiente-territorio).
Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni stanno confluendo gradualmente nel nuovo ordinamento. Il percorso didattico degli istituti tecnici è strutturato in un primo biennio (dedicato all'acquisizione dei saperi e delle competenze generali), un secondo biennio e un quinto anno, che costituiscono un complessivo triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio. Rimane poi, alla fine del quinto anno, l'esame di Stato.
Le ore settimanali infine sono scese dalle attuali 36 a 32, tutte però da sessanta minuti (e non da cinquanta come spesso è accaduto in passato). Il regolamento del Ministero prevede lo sviluppo di nuove metodologie didattiche, orientate ad un utilizzo sempre più importante dei laboratori, anche per quelle materie che tradizionalmente si intendono “d'aula”, come l'Italiano e la Storia. Gli indirizzi del settore tecnologico avranno dunque i seguenti spazi di insegnamento in laboratorio: 264 ore nel biennio e ben 891 nel triennio (di cui 561 in terza e in quarta) e 330 in quinta.
Gli istituti tecnici saranno più legati al territorio e alle sue esigenze. Per questo il Ministero ha previsto per queste scuole ampi spazi di flessibilità (il 30% nel secondo biennio e il 35% al quinto anno) all'interno dell'orario annuale e delle lezioni dell'area di indirizzo. Questi spazi di flessibilità si aggiungono alla quota del 20% di autonomia che già da tempo è prevista ed utilizzata dai tecnici. In questo modo potranno essere recuperati e valorizzati settori produttivi specifici e strategici.E' previsto l'insegnamento di Scienze Integrate, al quale concorreranno, pur nella loro autonomia, le discipline Scienze della Terra, Biologia, Fisica e Chimica. Obiettivo: potenziare la cultura scientifica.
Il regolamento del Ministero prevede la creazione di nuovi modelli organizzativi per sostenere il ruolo delle scuole intesi come centri di innovazione costante. Nasceranno i Dipartimenti per l'aggiornamento costante dei percorsi di studio, i Comitati tecnico-scientifici (con composizione paritetica tra docenti ed esperti) con l'obiettivo di rafforzare il raccordo con il territorio, con le realtà produttive e con la ricerca scientifica e tecnologica in costante evoluzione. Infine un Ufficio Tecnico dovrà occuparsi di migliorare l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori.
Novità anche negli istituti professionali, che si articoleranno in due macroaree: istituti per il settore dei servizi e quelli per il settore dell'industria e artigianato. Ai due settori corrisponderanno sei indirizzi: servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, servizi socio-sanitari, servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera, servizi commerciali, produzioni artigianali e industriali e servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica. Anche in questo caso, come per i tecnici, le ore settimanali scenderanno a 32.
La riforma Gelmini ha ovviamente riguardato anche i licei. Le numerosissime sperimentazioni (che negli anni hanno moltiplicato i corsi e le offerte formative) sono state ridotte a sei. Il liceo artistico (che si articola in tre indirizzi: arti figurative, architettura-design-ambiente e audiovisivo-multimedia-scenografia), il liceo classico (che ha perso per sempre il nome di ginnasio), il liceo scientifico (con l'opzione del liceo tecnologico), il liceo linguistico (con tre lingue straniere), il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane (con l'opzione economico-sociale). L'intero impianto liceale ha seguito alcune direzioni precise: la valorizzazione della lingua latina, l'incremento orario della matematica, della fisica e delle scienze e il potenziamento delle lingue straniere.
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