Cronaca
Sabato 03 Marzo 2012
Polemica alle scuole di Origgio
«In mensa cibo scadente»
"Insieme" rilancia, anche tramite il blog del circolo del Pd, le proteste dei genitori dei bimbi delle elementari. No comment del Comune
Nessuna protesta per problemi d'igiene o sulla conservazione del cibo, che farebbero suonare ben altri campanelli d'allarme. Alcuni alunni, a volte, sono però tornati a casa dicendo ai genitori che avevano mangiato poco, o perché il cibo non era di loro gradimento, o perché i piatti in tavola sono sempre gli stessi.
«Le lamentele ci sono ed è inutile negarle» - spiega Paolo Balduzzi, capogruppo di "Insieme per Origgio" in consiglio comunale - «Ora vogliamo solo capire, senza intenti polemici, se quelli segnalati sono casi isolati o se invece siano sintomo di un'insoddisfazione generale dei genitori verso il servizio, e quindi se ci sono motivi di preoccupazione per la qualità della mensa».
In poche settimane, in effetti, l'opposizione ha raccolto più di una decina di segnalazioni, e grazie al passaparola fra i genitori ne arrivano altre. Da qui la decisione di presentare un'interrogazione, chiedendo a Panzeri «se l'amministrazione si ritenga soddisfatta dell'appalto e se non abbia considerato possibilità alternative di somministrazione dei pasti, per esempio utilizzando la cucina d'istituti scolastici vicini». Domande alle quali, per ora, il Comune preferisce non rispondere, dando appuntamento nelle sedi istituzionali.
Secondo alcuni un'alternativa potrebbe essere l'utilizzare per le elementari la cucina della vicina scuola materna parrocchiale "San Carlo Borromeo", in via Piantanida, che prepara "in casa" i piatti da servire ai bambini. Anche le elementari in passato disponevano di una cucina, ma anni fa il Comune ha deciso di chiuderla e di affidare la gestione della refezione ad un'azienda esterna, per una razionalizzazione di costi e spazi.
Nel novembre del 2009 l'allora assessore alla Pubblica istruzione, Antonello Frizzi, aveva salutato con soddisfazione il nuovo appalto, che avrebbe «migliorato di molto la qualità dei pasti e dei servizi mensa senza che questo abbia comportato alcuna variazione del costo del buono pasto». Una versione che cozza contro le lamentele dei genitori raccolte dall'opposizione a più di due anni dal bando.
«Ci domandiamo se non sarebbe più economico utilizzare la cucina dell'asilo, trovando un accordo fra Comune e parrocchia, anche per la vicina scuola elementare invece che far arrivare i pasti da fuori» conclude Balduzzi.
Andrea Gianni
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