Cronaca
Giovedì 10 Maggio 2012
Saronno, il dramma dei parenti
dopo il suicidio dell'imprenditore
Oggi l'autopsia, poi verrà fissata la data dei funerali. Aveva pranzato con i suoi senza far trapelare nulla. Un figlio: «I debiti non erano tanti da portare ad un simile gesto. Il parlare di suicidi da crisi li favorisce»
La tragedia
L'uomo, titolare della Essetitre, società che si occupa della tradizione di manuali tecnici in italiano ed in altre lingue, era uscito di casa dopo aver pranzato con la famiglia. A tavola aveva parlato dei propri problemi con la moglie, Cecilia, ed i figli Sara ed Andrea, ma niente aveva fatto presagire loro le sue intenzioni.
L'uomo è uscito di casa in bicicletta, ma, invece di fermarsi nel suo ufficio di via Don Luigi Monza, è andato appunto a Cesate nel parco delle Groane; qui ha mandato uno stringato sms ai familiari: «Perdonatemi. Luigi» e mentre loro, preoccupati, cercavano di contattarlo ha messo in atto il suo piano. Ha telefonato al 112, ha segnalato ai carabinieri la presenza di un corpo impiccato nel parco e poi si è ucciso.
La vergogna
Qualche minuto dopo sono arrivati carabinieri della stazione di Garbagnate Milanese; accanto al corpo senza vita del saronnese hanno trovato un biglietto in cui l'uomo spiegava di provare vergogna per i debiti contratti e per l'impossibilità di pagarli. Fenzi aveva lasciato una lettera analoga nel comodino della moglie, che l'ha trovata poco prima che i militari le portassero la drammatica notizia. Da allora la donna è rimasta in casa, circondata dall'affetto del figli.
Solo uno di loro, Andrea, poco dopo il ritrovamento del corpo del padre ha affrontato i primi giornalisti accorsi davanti alla villetta di famiglia, al civico 13 di via Monte Santo, davanti all'asilo comunale: «I debiti della società non erano così tanti da portare ad un simile gesto. Credo che questo continuo parlare di suicidi da crisi non faccia che favorire questo genere di fatti».
Dopo queste parole, pronunciate con forza e semplicità, la famiglia non ha più risposto al citofono nonostante le decine di troupe televisive e di fotografi che ieri hanno invaso il quartiere dove Luigi Fenzi abitava da sempre.
Le testimonianze
<+tondo>«La sua morte mi addolora molto» - commenta Paolo Strano, vicino di casa ed ex assessore - «I nostri figli sono coetanei e quindi abbiamo assistito insieme a decine di partite domenicali».
«In tempi cupi come questi la vera medicina dell'anima è ricordarsi che il senso vero e profondo del vivere non sta nelle cose» - dice il prevosto, don Maurizio Rolla - «Nella quotidianità, ad esempio, si deve dare più spazio al dono che al costo, più tempo all'ascolto e meno alle chiacchiere, più calma e meno fretta».
Cordoglio del sindaco, Luciano Porro, e di tanti esponenti della società civile, che hanno scelto anche i "social network" per esprimersi.
Sara Giudici
Leggi l'analisi della situazione fatta dalla Compagnia delle Opere e la proposta d'aiuto di "Onda Italiana" nel'edizione de La Provincia in edicola giovedì 10 maggio
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