
Cronaca
Giovedì 07 Giugno 2012
Ieri l'addio all'uboldese
morto in moto sul Mottarone
Chiesa gremita: si sono radunati in settecento. Sul sagrato sue foto, cartelli di lutto del Comune
Le sue foto sul sagrato
La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è riuscita a stento a contenere le oltre 700 persone che si sono radunate per l'ultimo saluto. C'erano gli amici di sempre, che nel portico della chiesa hanno posizionato "collage" con decine di foto di Simone che sorrideva, mangiava, suonava e si divertiva assieme a loro.
Numerosissimi anche i colleghi di Tradate: Simone lavorava all'ufficio cultura ed alla biblioteca "Frera", che ieri è rimasta chiusa in segno di lutto. Al funerale hanno partecipato molti dipendenti comunali, assessori e consiglieri tradatesi, guidati dal neosindaco, Luciana Cavalotti.
La banda in lutto
Sotto un cielo sempre più plumbeo l'amministrazione ha affisso cartelloni listati di nero con l'ultimo saluto al quel cittadino «buono e sempre disponibile a dare il suo contributo a qualsiasi manifestazione» come l'ha ricordato il sindaco, Lorenzo Guzzetti, con cui il defunto, nel 1991, aveva iniziato la propria avventura nella banda.
Il primo amore di Simone era infatti la musica, con il gruppo bandistico "Santa Cecilia", con cui si è esibito per l'ultima volta venerdì, in occasione della festa della Repubblica. Proprio i musicanti, con gli strumenti in mano, hanno accompagnato il feretro fino in chiesa; una formazione perfetta a parte quel vuoto al centro, lì dove suonava di solito il defunto. In segno di lutto la banda ha sospeso tutte le esibizioni fino al mese di settembre; le ultime note, fino ad allora, resteranno quelle suonate ieri in chiesa, per salutare Simone.
Lacrime nell'omelia
Davanti alla bara con un cuscino di rose bianche e rose don William Maggioni, sacerdite amico del defunto, ha parlato «di un vuoto incolmabile» e di «un distacco che sembra disumano».
«Quando un giovane di 32 anni muore non ci sono parole per condividere il dolore ma solo il silenzio e la preghiera» - ha proseguito il sacerdote trattenendo a stento la commozione - «La vita è preziosa, questo è quello che ci direbbe oggi Simone: ogni momento della nostra vita è importante perché e definitivo». Dopo aver cercato di consolare i familiari affranti, il religioso ha concluso: «In cielo avrà da suonare un nuovo spartito degli angeli, ma sarà lì ad aspettarci in modo da farci ritrovare l'amore e l'amicizia che grazie a lui abbiamo già sperimentato».
In tanti avevano imparato ad apprezzarlo come motociclista, prudente, appassionatissimo della sua moto Guzzi.
Sara Giudici
Leggi il ricordo di parenti, amici e colleghi nell'edizione de La Provincia in edicola giovedì 7 giugno
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