Cronaca
Giovedì 05 Luglio 2012
Rinvio obbligato a Saronno
del recupero di palazzo Visconti
Il capogruppo leghista chiede di sciogliere l'apposita commissione, il sindaco ribatte che prima di agire occorre trovare dieci milioni
Infuria la polemica
Il palazzo cinquecentesco, l'edificio civile più antico della città, dopo essere stato edificato come villa di delizia, venne utilizzato come collegio femminile e sede prima della pretura e poi delle associazioni. La sua sorte è sempre stata al centro di un vivace dibattito politico.
Ha dato per ultimo fuoco alle polveri appunto Veronesi: ha chiesto, con una mozione che sarà discussa lunedì sera in consiglio comunale, che sia sciolta la commissione consiliare dedicata al recupero di palazzo Visconti, «paralizzata dai litigi della maggioranza», e che il tema venga affrontato nella commissione territorio e ambiente. «Non è possibile» - ha scritto il leghista nel testo depositato - «che palazzo Visconti venga penalizzato, anzi, immolato per i giochi di una guerra intestina alla maggioranza di centrosinistra».
«Nessuna lite dietro le quinte»
«Come sindaco, ma prima ancora come saronnese affezionato alla propria città e ai suoi tesori, non vedo l'ora che sia avviato il recupero di palazzo Visconti, questo autentico gioiello cittadino» - replica Porro - «Purtroppo, però, ciò ad oggi non è possibile».
Il sindaco mette le carte in tavola: «Non sono problemi in maggioranza, come ipotizza fantasiosamente qualche esponente della minoranza, ma un'assoluta mancanza di fondi a legarci le mani. Sono necessari almeno dieci milioni di euro, che nel nostro bilancio non ci sono. Questo ci obbliga a dire che purtroppo, attualmente, palazzo Visconti non è una priorità».
Tanta amarezza
Il primo cittadino, amareggiato, non tenta neppure di nascondere il proprio scoramento: «Il recupero di palazzo Visconti è uno dei dieci punti del mio programma elettorale, ma in certi momenti bisogna avere il coraggio di essere realistici» conclude.
Sara Giudici
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