Cronaca
Venerdì 07 Settembre 2012
Inail, a Saronno chiusura più vicina
I dipendenti si mobilitano
Controproposta per evitare i tagli del Governo: ampliare il bacino. «Potremmo occuparci di più paesi in zona, sgravando altri presìdi»
La sede centrale dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha indicato come sede da chiudere proprio quella saronnese, "rea" di trattare un numero di pratiche inferiore alla media, poco meno di 12mila contro i 20mila delle altre sedi lombarde. La notizia era inserita un una nota inviata ai sindacati prima dell'estate; la decisione definitiva è prevista per le prossime settimane.
«La chiusura è una decisione insensata. Penalizzerebbe tantissimo il territorio» - sostiene Michele Gaglione della Fps (Funzione pubblica e servizi) Cisl - «Basterebbe migliorare il servizio offerto agli utenti, invece di costringere persone anche con invalidità pesanti a lunghe trasferte a Varese e Busto Arsizio».
I sindacati, in una lettera indirizzata ai vertici regionali e provinciali, hanno presentato un piano per ampliare il territorio di competenza della sede saronnese. «Quella di Saronno è una realtà che va potenziata» - rilancia Gabriella Sierchio del direttivo provinciale Cgil funzione pubblica Varese -«allargandone le competenze territoriali al Comasco, al Milanese e al Monzese».
Da una tabella redatta dai sindacati risulta evidente che la sede saronnese è più vicina, e, grazie ai mezzi pubblici, più facile da raggiungere, di quelle attualmente di riferimento per una ventina di Comuni. «Un progetto semplice e concretizzabile» - concludono i due sindacalisti.
Nelle prossime ore saranno avviate iniziative per coinvolgere gli utenti e ci si aspetta un sostegno del Comune. Commenta il sindaco, Luciano Porro: «Se chiudono l'Inail e il tribunale, che cosa resta ai saronnesi?».
Sara Giudici
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