Cronaca
Domenica 01 Marzo 2009
I cavalli selvaggi invadono gli orti
"Ma a Sagno non danno fastidio"
Mentre il sindaco del paese svizzero che confina con il Bisbino dà l'ultimatum ("Se arrivano un'altra volta in paese, scatta il sequestro") la gente del paese spiega come ha imparato a convivere con il branco che scende a valle alla ricerca di cibo
I cavalli del Bisbino vanno a sfamarsi in Svizzera, a Sagno, in questo paesino di neanche 300 abitanti a 700 metri di altezza, tutto strettoie, tornanti, campi e jeep, per non restare intrappolati quando nevica. Finché c’era il loro padrone, il problema veniva risolto con una stretta di mano. Se arrivavano e facevano danni, il sindaco (quello di prima) lo andava a chiamare; insieme recuperavano il branco, i danni venivano ripagati, i cavalli venivano sfamati con il foraggio in quota e non se ne riparlava più fino all’anno successivo. Ora il proprietario non c’è più e il sindaco di adesso, Giuseppe Tettamanti, non sa chi chiamare. Perciò ha dato un ultimatum: «Se i cavalli arrivano un’altra volta fin qui, li faccio sequestrare e li metto all’asta». Parla a nome dei cittadini costretti a fare la conta dei danni; ma non è che la gente sembri poi così in guerra con questi quadrupedi.
«A me personalmente non danno fastidio - dice Manuela Chiesa -; però capisco chi magari torna a casa la sera a mezzanotte, e se li trova davanti in macchina. Sono pericolosi. Già noi abbiamo il problema dei cervi che scendono a valle. Quando sono in calore, poi, non parliamone. Qui di notte non passa mai nessuno, perciò se arrivano i cavalli in branco ti svegli di colpo perché si sente il rumore. Poi entrano nei campi di patate o pomodori, e quel che trovano mangiano». Bice Giannoni è la moglie dell’ex sindaco Piergiorgio Giannoni, mancato sette anni fa. È nell’orto con i nipoti Milo e Emma; sono proprio di fronte alla casa del sindaco, ma l’orto è rialzato rispetto alla strada, e i cavalli non possono arrivare. «Mi ricordo che quando era capitata la stessa cosa tanti anni fa, il proprietario e mio marito li avevano presi e riportati indietro, fin sul Bisbino; ma credo che ora non abbiano più un proprietario. A noi comunque non hanno mai dato problemi».
Felicita Cavadini ha una fattoria insieme al marito proprio vicino a dove i cavalli hanno combinato disastri: «Hanno spaccato una staccionata, e mangiato il fieno delle mucche». «I nostri animali sono abituati al filo del recinto che di solito è elettrificato; quindi non si avvicinano anche quando la corrente non c’è - interviene il marito -. I cavalli allo stato brado, invece, buttano giù tutto. A me non danno nessun fastidio, anzi, mi piace sentirli. Siamo in mezzo alla natura; il bello è quello. Ci sono i cinghiali, i cervi e i cavalli che sono ancora più belli». «Però è vero che qualche danno ai vicini l’hanno fatto», riprende la moglie. Giovanni e Vittoria Salvisberg li hanno visti due volte. «Arrivano da lì - dice la signora indicando una staccionata da dove parte il bosco -. Sono anche belli da vedere, di stazza imponente. Passano dalla strada e vanno in paese». «A noi non hanno mai dato fastidio - interviene il marito -, non hanno mai rotto nulla». Ignazio Corso è di Maslianico e ha visto il branco che pascolava alla Bedola. «Ho dato loro un pezzo di pane, non riuscivo più a levarmeli di torno. Però non fanno male».
Anna Savini
© RIPRODUZIONE RISERVATA