Cronaca
Venerdì 20 Marzo 2009
Cantiere a rilento
proteste per il residence
Via Monte Grappa a Cernobbio è chiusa per la realizzazione di una berlinese propedeutica alla costruzione di un complesso residenziale di gran lusso a firma dell’architetto Mario Margheritis. La via avrebbe dovuto rimanere chiusa per 45 giorni ma i residenti si lamentano perchè non si vede l'inizio della fine
Quello che si temeva in fatto di disagi per i cittadini si sta verificando con la previsione di tempi biblici per la riapertura della via Monte Grappa.
Secondo le indicazioni dell’ufficio tecnico municipale, suffragate dalle assicurazioni dell’assessore Paola Calafiore e dall’ordinanza della polizia locale, la via Monte Grappa, chiusa per la realizzazione di una berlinese (palificazione rinforzata) propedeutica alla costruzione di un complesso residenziale di gran lusso a firma dell’architetto Mario Margheritis, avrebbe dovuto rimanere chiusa per 45 giorni a far tempo dal 12 gennaio scorso, ma a tutt’oggi non si vede l’inizio della fine.
Un gioco di parole che ha dato modo a un residente, Vitaliano Tosca, 88 anni, residente con la moglie Adriana di 82 anni a monte del cantiere, di manifestare il totale dissenso sullo stato d’avanzamento dei lavori.
«Ho ricoperto per tanti anni il ruolo di assessore comunale ai tempi del sindaco Enrico Lironi – dice il Tosca – e so bene come girano le cose in municipio. Le opere in corso non vanno avanti con la promessa celerità. Attorno alla famigerata berlinese lavorano due, massimo tre uomini e in certe giornate non ci sono neanche quelli e tutto è fermo. I giorni concessi, favoriti dal bel tempo, sono stati abbondantemente superati e da quanto mi hanno riferito gli addetti ai lavori le opere sono ben lontane dalla conclusione. In sostanza, non è dato sapere quando la via Monte Grappa potrà essere riaperta. Neanche l’assessore è stato in grado di darmi una risposta e per scendere a Cernobbio con la macchina sono costretto a affrontare la strettissima strada che sale fino all’asilo di Rovenna. Quando si incrocia un altro veicolo non si sa più cosa fare. Dico una cosa sola, se è stato detto che la chiusura avrebbe dovuto durare 45 giorni, si faccia in modo di lavorare sul serio per limitare i tempi. Ma questo non sta avvenendo e nessuno si interessa del caso. Vorrei sapere cosa potrebbe succedere in caso di un’emergenza e chi si assume le responsabilità».
Sulla questione interviene il consigliere comunale di minoranza Domenico Zumbé.
«Sono a conoscenza della protesta di Vitaliano Tosca e di diversi altri residenti - dice Zumbé - e devo riconoscere la legittimità del dissenso. Il cantiere va avanti a rilento, ben oltre i termini previsti, c’è disordine dappertutto, l’illuminazione notturna è quasi assente e lo stretto cunicolo largo 50 centimetri lasciato libero per i pedoni spesso è attraversato da colate di cemento liquido che rendono scivoloso il passaggio. Mi riservo di effettuare verifiche presso gli uffici municipali, sia per l’efficienza dei cantiere che per il rispetto dei termini e per la sicurezza della gente».
Marco Luppi
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