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Cronaca / Como cintura
Lunedì 06 Luglio 2009
Da Casnate a Santiago
a piedi in venti giorni
Corrado Di Mauro e Concetta Agosta, 78 anni lui, 68 lei, sono stati rapidi, e il 3 luglio erano già tornati a casa impiegando meno del tempo previsto
«Siamo davvero molto allenati – dice la signora Concetta – e camminando in fretta abbiamo guadagnato, di giorno in giorno, un po’ di tempo. Per questo siamo arrivati prima». Il viaggio era partito, come detto, il 12 giugno scorso in treno fino a Milano, poi Milano-Nizza e da Nizza fino a Roncisvalle, la partenza della lunga camminata di fede. In tutto circa 800 km a piedi, tenendo una media di 38/40 km al giorno, con zaino in spalla e scarpe comode.
«Sono molte le persone che si recano a Santiago – dice Corrado Di Mauro – ma sono pochi quelli che fanno davvero tutta la strada a piedi. Il percorso è qualcosa di massacrante: si attraversano i Pirenei e in certi punti si è completamente soli, in balia degli elementi atmosferici. Noi siamo anche stati sorpresi da una bufera e ce la siamo cavata per miracolo».
I pellegrini che intraprendono questo cammino di fede si fermano solo per mangiare e dormire in ostelli e locande che trovano sul percorso.
«Certe volte si trovano condizioni igieniche buone – dice Concetta Agosta – altre, e a noi è capitato, viene voglia di non entrare nemmeno in quelli che chiamano rifugi».
Nonostante le traversie, i coniugi Di Mauro ce l’hanno fatta e sono arrivati a Santiago per assistere alla messa che ogni giorno, alle 12, viene celebrata, da 22 preti, nella basilica del luogo santo.
«È una cerimonia molto suggestiva – ricordano i signori Di Mauro – con questo enorme porta incenso appeso al soffitto della basilica e fatto dondolare sulla moltitudine di fedeli a ricordare l’antica purificazione che veniva praticata al pellegrino che qui giungeva peccatore».
E nei progetti futuri di questi due arzilli camminatori c’è una meta ancora più lontana: vogliono arrivare fino a Capo Finisterre, circa 100 km oltre Santiago, a ridosso dell’Oceano Atlantico dove la tradizione vuole che i pellegrini che vi giungono raccolgano una conchiglia della spiaggia e brucino uno degli indumenti utilizzati durante il viaggio.
Eleonora Ballista
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