
Finto capitano
esperto in bugie
L'uomo denunciato per essersi spacciato per carabiniere dei Reparti operativi speciali aveva lavorato anche a Valbrona e millantava esperienze lavorative che non aveva
Loreto Saglibene, nato il 12 marzo 1960 a Marianopoli, provincia di Caltanissetta, era un cuoco per modo di dire. Come facesse uno così a farsi passare per capitano dei Reparti operativi speciali dei carabinieri ancora è un mistero. Però qualcosa aveva, se più di una donna c’è cascata. La sicurezza in se stesso, tanto per cominciare, tanto da mettere la foto di Montesano in divisa sul falso tesserino da carabiniere. E poi una gran faccia di tolla nel tenere il segreto sulle sue missioni nei Ros che in realtà erano incursioni in altri letti e pasti ad altre tavole, così tanto per movimentare la vita delle sue due donne.
All’Isola Verde di Valbrona si ricordano di un uomo normale, che si faceva chiamare Lorenzo. Altezza un metro e 77, capelli brizzolati, curato e capace di vendersi bene. Un bel sorriso simpatico, dicono i carabinieri. Ma niente più. Era stato portato come cuoco dal precedente proprietario, quando ancora il ristorante si chiamava l’Oasi del lago. Poi ci fu il cambio di gestione. Saglibene durò cinque mesi dal 6 ottobre 2006 al marzo 2007 quando il nuovo proprietario, Simone Dal Pozzo lo licenziò. Aveva anche detto che era stato lui ad avere avuto l’idea di aprire il Divina Commedia di Bellagio con il pub diviso in Inferno, Paradiso e Purgatorio. Il finto carabiniere aveva anche aperto un ristorante ad Asso, «Ai Portici» di Saglibene Loreto. Sulla sua fedina penale, per ora, risultano precedenti per minacce e danneggiamenti.
La conta delle fidanzate ingannate forse non si fermerà a due. Continuano ad arrivare telefonate di donne al comando.
Anna Savini
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