Cronaca / Lago e valli
Sabato 19 Settembre 2009
San Primo causa finita
Riaprono gli impianti
Vince il contenzioso la Comunità montana del Triangolo Lariano
Il presidente: «Posiamo reti per la sicurezza e modifichiamo le piste»
BELLAGIO Quasi quarant’anni dopo l’esproprio da parte della Regione Lombardia, e dieci anni dopo l’inizio della battaglia legale, il compendio del Monte San Primo e gli impianti di risalita sono ufficialmente a disposizione della Comunità montana del Triangolo Lariano. L’ente, seguito dall’avvocato Girolamo Alfieri, ha ottenuto il rilascio degli impianti con un indennizzo alla Società Sciovie San Primo pari a zero. Finito il contenzioso legale, il presidente della Comunità montana Vittorio Molteni annuncia che molto probabilmente da questo inverno si tornerà a sciare. Una liberazione per gli esercizi dell’area e per il turismo dell’intera valle che, al di là del torto e della ragione nella lunga querelle legale, attendeva principalmente la parola fine su questa annosa storia.
«La Comunità montana del Triangolo Lariano ha vinto la causa contro le Sciovie San Primo, è previsto il rilascio degli impianti e nessun indennizzo per la società – spiega il presidente dell’ente canzese Vittorio Molteni -. Ci dispiace che la battaglia legale si sia trascinata per così tanto tempo, con costi importanti, ma noi abbiamo sempre cercato un accordo pacifico arrivando ad offrire fino a 70 mila euro d’indennizzo. Proposte rifiutate».
Ora dovrebbe partire l’iter per il rilascio degli impianti, ci si augura non vi siano ricorsi, ma anche ci fossero non dovrebbero mettere a rischio il regolare funzionamento della struttura.
«Il ricorso, se ci sarà, potrà essere sull’indennizzo, ci auguriamo non avvenga, ma come sia non è a rischio la stagione invernale – riprende Molteni -. Ora ci auguriamo che l’iter per il rilascio degli impianti sia il più breve possibile, speriamo di poter disporre dell’area entro metà ottobre».
Sarà poi una corsa contro il tempo per garantire la sicurezza degli impianti per l’imminente stagione invernale: «In fretta e furia ma crediamo di potercela fare ad aprire gli impianti – spiega Molteni -. Meglio sarebbe stato se la sentenza fosse arrivata qualche mese fa, però è andata così. Vanno modificate le piste e apportate delle migliorie per la sicurezza, tipo la posa di reti. Vita tecnica degli impianti è fino al 2014 e al 2024, quindi non è qui che ci dobbiamo concentrare, sotto questo aspetto c’è solo da fare la verifica annua. Mi preme rimarcare la viva soddisfazione per il risultato ottenuto in questa, e nell’altra causa relativa al San Primo, contro l’allevatore Luciano Gandola. Entrambe vinte dall’ente».
Conferma quanto detto da Molteni, l’avvocato Girolamo Alfieri: «La sciovie devono rilasciare immediatamente gli impianti. Sulla proprietà dell’area non ci piove, già negli anni settanta c’era stato l’esproprio per pubblica utilità e la destinazione turistica da parte della Regione Lombardia. Dopo dieci anni di causa la sentenza ha in pratica rimarcato che i presunti miglioramenti non ci sono stati. Considerando poi che sarà importante economicamente l’impegno per rifare partire gli impianti nel loro insieme», conclude Alfieri.
Cesare Pusinelli, delle Sciovie San Primo annuncia la sua volontà di fare ricorso, prima però dovrà rapportarsi con il proprio avvocato e gli altri soci per capire la posizione comune.
Giovanni Cristiani
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