A Parè la luce di Betlemme
Una fiammella in ogni casa

Domenica in chiesa la lampada ad olio della chiesa della Natività

Ogni parrocchiano riceverà un cero da custodire fino all’Epifania

Per il secondo anno consecutivo la comunità parrocchiale di San Giovanni Battista accoglierà la luce di Betlemme.

La lanterna arriverà in chiesa domenica pomeriggio alle 17, dove a riceverla ci saranno anche i fedeli della parrocchia di Drezzo, facendo parte della stessa comunità pastorale sotto la guida spirituale dal gennaio 2010 di don Sergio Bianchi.

È la luce della lampada a olio che arde perennemente, da secoli, nella chiesa della Natività, a Betlemme, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le nazioni cristiane della Terra.

In Italia nel 1986

La luce della Pace è arrivata per la prima volta in Italia nel 1986, ad opera degli scout.

La sua diffusione è stata limitata per parecchi anni al territorio dell’Alto Adige, poi dal 1986 si è estesa a tutto il territorio italiano, attraverso una fitta rete di comunicazioni e a mezzo ferrovia.

A Como la luce di Betlemme è arrivata per la prima volta nel 2001 e da allora viene portata tutti gli anni, dopo essere stata prelevata a Milano, dalla Comunità di Como del Movimento adulti Scout cattolici italiani.

A Parè la luce di Betlemme è arrivata per la prima volta l’anno scorso, e precisamente domenica 16 dicembre, alle 17, su iniziativa della scuola dell’infanzia parrocchiale intitolata “Mater Boni Consili”.

È stata prelevata dalla direttrice della scuola, Chiara Maspero, e portata nel salone dell’oratorio dove i bambini si sono esibiti in uno spettacolo natalizio.

Spettacolo che quest’anno i bambini della scuola dell’infanzia terranno in anticipo domani, alle 17,30, sempre nel salone teatrale dell’oratorio.

Incontro con Babbo Natale

Mentre domenica, sempre in oratorio, alle 15, i bambini incontreranno Babbo Natale al quale consegneranno, oltre che le loro letterine, i giocattoli che non usano più. Giocattoli che verranno a loro volta portati come dono di Natale ai bambini bisognosi e meno fortunati.

Al termine della celebrazione religiosa sarà consegnato a tutti i partecipanti un cero da custodire, sempre acceso, nelle proprie abitazioni fino all’Epifania.

Attenzione alla pace

«L’impegno a mantenerlo sempre acceso -sostiene don Sergio- ci ricorda che la pace esige attenzione e vigilanza, affinché non si spenga nell’animo delle persone».

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