Addio a Titta Porta
“Madame Jacquette”

Muore a 80 anni la stilista lariana che fece tendenza negli anni ’70

Como

Una tessera importante della creatività tessile non solo comasca, ma anche nazionale, che ha fatto crescere grandi nomi della filiera e della confezione italiana come : Ambrosini, Rosasco, Miroglio, Fisac, Dante Prini, Pancaldi.

Questo è stata la stilista Titta Porta, scomparsa domenica alla vigilia degli 80 anni dopo lunghi mesi di malattia affrontati con la grinta e il sorriso della speranza

Ma quello che mancherà di più alla figlia Alessandra, ai nipoti e ai tanti amici che l’hanno circondata di sincero affetto nei giorni difficili è il dono di un’eleganza fatta di misura, di gesti, di stile. Eppure, dentro Titta era animata da quel bisogno di trasgressione che ha segnato la sua vita e la sua moda, intrise di scelte anticonvenzionali. La Porta nasce da una storica famiglia comasca, importante passato politico nel Risorgimento e nella Liberazione, fulgido esempio di borghesia illuminata che forgia il suo carattere fin da bambina. Dopo il diploma al Setificio, giovanissima riesce a sfondare in un settore come il tessile dove poche donne avevano la libertà di esprimersi.

Vero rompighiaccio, fa brillare il suo talento disegnando collezioni per le maggiori industrie seriche. I clienti francesi la chiamano “Madame Jacquette”, quando gira per le fiere col suo blazer abbinato a T-shirt bianca e jeans. Caparbia ma gentile, lavoratrice instancabile, viaggiatrice inesauribile.

Negli anni ’70 e ’80 le sue camicie foulard fanno tendenza nel mondo. È la prima a sfilare un piumino stampato a Pitti. La prima a fare il salto da disegnatrice di tessuti a stilista acclamata sulle passerelle c

Circondariale di Como

L’ultima sfilata, la più emozionante che porta la sua firma è quella del 2012 a Villa del Grumello intitolata “Regina di Cuori” per sostenere l’Associazione Comocuore.

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