«Adesso l’Arrigoni deve dimettersi»
Magreglio, la rivolta contro il sindaco
Dopo la condanna del sindaco, dalle minoranze la richiesta di farsi da parte
Il voce Ceruti: «Ma i fatti non riguardano l’amministrazione del nostro paese»
Un richiamo morale a lasciare l’incarico di sindaco del paese. Il consigliere di minoranza Danilo Bianchi rompe gli indugi sul prosieguo della vita amministrativa di Magreglio, dopo la condanna l’altro ieri in primo grado a Giovanna Arrigoni.
Il Tribunale di Como ha riconosciuto la donna colpevole dei reati di falso e peculato, reati commessi come responsabile finanziaria del vicino Comune di Barni, e l’ha condannata a quattro anni e sei mesi di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il passaggio successivo ora è la sospensione dalla carica in attesa di una sentenza definitiva.
Richiamo morale
«Non ho idea se si dimetterà, lo dubito, moralmente si doveva dimettere prima del processo - spiega il consigliere di minoranza della “Lista civica per Magreglio” Danilo Bianchi - Se si dovesse dimettere l’Arrigoni si andrebbe verso il commissariamento, per questo non avverrà mai. Leggendo gli articoli apparsi ieri sui giornali sono rimasto sconcertato».
La sospensione dovrebbe essere scontata, ma in caso non avvenga secondo Bianchi sarà la stessa maggioranza a intervenire: «Non credo che in consiglieri di maggioranza sopporteranno il peso di una figura di sindaco condannato - spiega - C’è poi anche la possibilità che il prefetto decida per il commissariamento. Vediamo quale sarà la strada che imboccherà Magreglio, in ogni caso la sentenza non la giudico».
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