Aiuto, mandatemi mille euro
Ma è un messaggio pirata

Ai danni dell’associazione commercianti

Una quarantina di telefonate in poche ore, dai fornitori, dagli ambulanti che partecipano ai mercatini, dal Comune e da diversi amici.

Le ha ricevute ieri mattina il presidente dell’Associazione commercianti , Eros Monti, capendo che qualcosa non andava. Tutti l’hanno contattato dopo aver ricevuto un’e-mail nella quale chiedeva aiuto perché rimasto senza soldi e carta di credito in Inghilterra.

Il messaggio in questione proveniva dal sito internet dell’Associazione commercianti Rovellasca 2000, ed era appunto firmato Eros, il nome del presidente quindi.

Si è trattato di un atto di pirateria informatica: il sito è stato infatti manomesso da degli hacker, che hanno appunto inviato l’e-mail a tutti i contatti dell’associazione.

« Spero ciò ti arrivi in tempo utile – è il testo del falso appello - sono stato a Plymouth {UK} e durante il soggiorno i miei documenti sono stati rubati insieme al mio passaporto internazionale e alla mia carta di credito che si trovava nella borsa. Necessito della somma di 980 euro per coprire le mie spese. Puoi aiutarmi a spedire i soldi via Western Union? Fatemi sapere. Ti prometto di rimborsarti della cifra non appena torno domani, Per favore fammi sapere se puoi farlo per me. Posso mandarti i dettagli su come trasferire la somma. Spero di ricevere a breve la tua risposta. Cordiali saluti ».

Nessuno ci è però cascato, per curiosità c’è stato però chi ha provato l’opzione rispondi e si è subito reso conto che la casella di posta elettronica alla quale avrebbe scritto non è quella dell’Associazione commercianti rovellaschese. « Quando sono entrato nel nostro sito sono rimasto senza parole, era tutto scritto in arabo - racconta lo stesso Monti – sono riuscito a rimetterlo in italiano, cambiando tutte le password, ho però perso tutta la rubrica dei contatti».

«Mi sono già rivolto alla Polizia postale per segnalare l’accaduto - continua il presidente - e mi è stato detto che si tratta di una tentata truffa da tempo in circolazione sulla rete. Proprio quest’estate mi era arrivata un’e-mail analoga, da un amico che avevo visto però poche ore prima, secondo la quale questi era rimasto bloccato in Ucraina».

«Tutto sommato - conclude Monti - siamo riusciti a riportare alla normalità il sito della nostra associazione abbastanza rapidamente, certamente se fosse capitato ad esempio ad un’azienda le conseguenze penso sarebbero state molto più serie».

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