Cronaca / Como città
Giovedì 08 Agosto 2013
Allarme sicurezza in carcere
«Pochi agenti e troppi detenuti»
Mentre a Roma si discute del Decreto Svuota Carceri, e tra le forze politiche sono scintille, al “Bassone” tornano sotto i riflettori i temi della sicurezza e del sovraffollamento.
Como
Mentre a Roma si discute del Decreto Svuota Carceri, e tra le forze politiche sono scintille, al “Bassone” tornano sotto i riflettori i temi della sicurezza e del sovraffollamento.
«Dopo due indecenti “Svuota Carceri” e dopo due vergognosi “indulti mascherati”- ha dichiarato ieri il deputato leghista, Nicola Molteni - il Pd ha pensato di proporre l’abolizione dell’ergastolo. Che altro non è che un regalo alla mafia e alla criminalità organizzata».
La denuncia e la replica
A Como l’ultimo caso grave risale a un mese fa. Secondo la denuncia della Federazione nazionale sicurezza della Cisl, un detenuto nord africano, in segno di protesta, ha acceso una bomboletta di gas e ha ustionato in modo serio un ispettore e un detenuto che, a tutt’oggi, sono in ospedale. Inoltre, il carcere, costruito nel 1985 per accogliere non più di 226 detenuti, ospita ad oggi 450 reclusi. E, fino a un anno e mezzo fa, prima della legge Alfano, i detenuti erano 630. Inoltre, 140 detenuti presentano problemi di dipendenza e il loro numero, secondo la Fns Cisl, è in aumento.
Lo dimostra il fatto che la maggior parte dei reclusi sta scontando pene per violazione delle leggi sulla droga, seguiti da reati di furti e rapine. Intanto, come conferma la Direzione, l’organico della polizia penitenziaria può contare su 211 unità, a fronte d’un incremento necessario di 80 uomini. Così, «un agente si ritrova a sorvegliare almeno 70 detenuti - denuncia la Fns Cisl - a ciò s’aggiunge l’incremento di autolesionismi, aggressioni e minacce rivolte al personale, a cui fa da contraltare l’immobilismo dell’Amministrazione. Quest’ultima, infatti, si limita a infliggere ai detenuti qualche richiamo mentre sarebbe necessario, almeno, il trasferimento. Mettendo, così, a dura prova, anche con provocazioni e intimidazioni, il personale di polizia». Ma non è tutto.
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