Cronaca / Como città
Mercoledì 12 Giugno 2013
Appalto alla figlia di Daccò
Finanzieri in Ca’ d’Industria
La Procura acquisisce gli atti sottoscritti dal precedente Cda
Si scava sull’affidamento delle pulizie tra il 2009 e il 2010
Non c’è pace per gli appalti firmati dall’ex consiglio di amministrazione di Ca’ d’Industria. Dopo la bufera - politica prima e giudiziaria poi - sulla costosissima esternalizzazione del servizio mensa nella casa di riposo, ora la Procura di Como ha aperto un nuovo filone d’inchiesta.
Questa volta nel mirino degli inquirenti è finito il contratto per l’appalto sul servizio di pulizia.
Gli uomini del nucleo di polizia tributaria di Milano hanno fatto visita, lunedì mattina, agli uffici della Ca’ d’Industria e hanno acquisito tutta la documentazione legata alla firma del contratto per la pulizia delle case di riposo al Gruppo Hsl di Milano, società di proprietà di Erika Daccò prima e del marito - ed ex assessore regionale - Massimo Buscemi poi.
La concessione dell’appalto risale al primo marzo 2009, ben prima che a Milano scoppiasse lo scandalo San Raffaele e Pierangelo Daccò, papà di Erika, venisse arrestato per bancarotta. L’allora consiglio di amministrazione della fondazione - presieduto da Domenico Pellegrino, nominato dall’ex sindaco di Como Stefano Bruni - affidò al Gruppo Hsl l’appalto per il servizio pulizie. Un rapporto d’affari che si era interrotto nel settembre 2010 quando è subentrata - fino al maggio scorso quando il nuovo Cda ha rinnovato l’appalto - la società Gdg, a cui Hsl aveva trasferito le quote di proprietà.
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