Appiano, referendum per la piazza
Rimandato perché costa troppo

L’amministrazione comunale intende accorparlo alle votazioni europee

Il sindaco: «Così ci costerebbe solo mille euro invece di ottomila»

Niente referendum su piazza Libertà, per ora. Annunciato per l’autunno, si terrà in primavera, in concomitanza con le elezioni europee. Soluzione su cui hanno concordato i gruppi di minoranza, per ragioni di risparmio di risorse pubbliche.

«Indire un referendum comporta spese come quelle di una normale consultazione elettorale – spiega il sindaco Carlo Pagani – Andrebbero allestiti sei seggi, con altrettanti presidenti e ventiquattro scrutatori, con un costo non inferiore a sei-otto mila euro. Considerato che in primavera si terranno le elezioni europee, d’accordo con le opposizioni che hanno convenuto sull’opportunità di risparmiare, si è deciso di abbinarvi anche il referendum».

Agganciandolo alle europee si ridurrà a un migliaio di euro la spesa a carico del comune. «Tenendolo in abbinata alle europee – conferma il primo cittadino – le spese si ridurrebbero a quelle per la stampa delle schede».

Se una data indicativa c’è, non altrettanto un’idea precisa su come sarà strutturata la consultazione referendaria, a cominciare dai quesiti che saranno posti agli appianesi.

Il gruppo di minoranza “Appiano per Tutti”, che promosse l’assemblea pubblica durante la quale il vicesindaco Luigi Caldi lanciò l’idea del referendum, non intende «togliere le castagne dal fuoco alla maggioranza, che l’ha proposto».

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