Arrestato per pedopornografia
Prime ammissioni dal carcere

Il pensionato di 63 anni di Turate ammette di avere scaricato filmati di bimbi abusati ma minimizza le accuse

È da sei anni che scarica da internet filmati in cui bambini vengono abusati sessualmente. Lo ha ammesso lui stesso davanti al giudice, ieri mattina, durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto.

Resta in cella con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, con l’aggravante dell’ingente quantità, ex impiegato pensionato di 63 anni, arrestato dagli agenti della polizia postale di Como con il computer pieno zeppo di filmati proibiti.

L’uomo ha sostanzialmente ammesso, anche se ha tentato di minimizzare le accuse a suo carico. Davanti al magistrato che lo ha interrogato avrebbe detto che tutto sarebbe iniziato praticamente per sbaglio. Scaricando da eMule un filmato l’uomo si sarebbe accorto che si trattava di un prodotto hard, con protagonisti - loro malgrado - minorenni. Se errore c’è stato, all’inizio, poi però l’uomo pare abbia proseguito coscientemente nella sua attività di raccolta e archiviazione di immagini inguardabili, alcune - almeno stando al resoconto che gli inquirenti hanno fatto alla magistratura - addirittura raccapriccianti.

Sul computer i filmati erano conservati e suddivisi accuratamente in numerose cartelline, addirittura divise per età delle vittime degli abusi e per provenienza dei file.

Il pensionato è stato identificato grazie a un’inchiesta partita da Catania e denominata eDonkey2000.

Attraverso l’analisi dei contatti internet degli utenti che scaricavano filmati pedopornografici, i poliziotti sono risaliti a 34 persone, tra cui il pensionato di Turate. Sono quindi scattate le perquisizioni domiciliari: quando gli agenti hanno trovato tutti quei filmati nel computer dell’ex impiegato sono quindi scattate le manette e l’arresto in flagranza.

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