Como. Articoli del codice sbagliati, errori in migliaia di multe

Una decina di segnalazioni in uno studio legale: «Rischio ricorsi». Il comandante dei vigili: «Sanzioni valide, ma cambieremo»

Alzi la mano chi ha preso una multa nell’ultimo anno, o negli ultimi due a Como. Migliaia, di certo. Ma nessuno, o comunque non lo ha fatto presente né al comando della polizia locale né ha pensato di fare ricorso al giudice, si è accorto che gli articoli del codice della strada stampati sull’avviso bonario non corrispondo a quelli reali.

Adesso però qualcuno se n’è accorto. La denuncia arriva dal segretario provinciale di Forza Italia e avvocato. «Ho ricevuto una decina di segnalazioni - spiega Alessandro Fermi - che evidenziano che quello scritto negli avvisi è errato. Ho verificato personalmente e non c’è corrispondenza tra la sanzione contestata e quella effettiva prevista dal codice. Questo denota mancanza di attenzione oltre che legittimare dubbi sulla validità delle multe che, a mio avviso, potrebbero essere impugnabili perché non c’è corrispondenza tra il contestato e l’eventuale violazione effettiva. Tra l’altro con il pagamento entro cinque giorni, che dà diritto allo sconto del 30%, il cittadino paga in buona fede e in base a quanto scritto sull’avviso. E per correttezza dovrebbe almeno poter verificare sul codice l’infrazione commessa». Dal canto suo il comandante della polizia locale Donatello Ghezzo, dopo aver verificato, chiarisce: «Mi hanno fornito una spiegazione di quanto scritto sugli avvisi, che va avanti da almeno un paio d’anni. Ma se devo essere sincero non mi piace molto questa cosa. La verità, in ogni caso, è che non c’è corrispondenza tra le lettere accanto ai numeri».

Ghezzo assicura però che le cose cambieranno. «Faremo tesoro di questa segnalazione e ammetto che non ne ero a conoscenza. Me ne sarei probabilmente accorto solo se fossi stato multato. A fine anno faremo il nuovo appalto e nella nuova gara d’appalto, che predisporremo a breve, non vi è dubbio che ci sarà una prescrizione apposita sulla questione dei verbali».

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