Asfalto colabrodo sulla Regina
Sono bastati due giorni di pioggia

I cantonieri hanno rattoppato le buche, ma i sindaci protestano

Due giorni di intensa pioggia e l’asfalto della statale Regina ha puntualmente “fatto acqua”.

Tra Natale e Santo Stefano, tra San Siro e Sorico la carreggiata era davvero ridotta a un colabrodo. con buche pericolose un po’ ovunque e voragini pazzesche a Dongo, all’altezza della strettoia, e fra Cremia e Rezzonico.

Vere e proprie trappole, soprattutto di notte: nelle buche più profonde, al di inevitabili danni alle auto che ci finiscono dentro, c’è davvero il rischio di incidente grave. Essendo giorni festivi, non transitavano per fortuna i mezzi pesanti, che dove l’asfalto inizia a disgregarsi risultano deleteri.

L’altra mattina, complice il bel tempo, i cantonieri hanno provveduto a tappare i buchi, ma la tenuta dei rappezzi, come ben si sa, è limitata, soprattutto quando si rimette a piovere.

E i sindaci allargano le braccia: «Se prima la coperta era corta, ora si è addirittura ridotta a un triangolino - interviene il sindaco di Dongo, Mauro Robba - .Un conto è riasfaltare una strada secondo tutti i crismi, asportando per bene il vecchio manto e posando il nuovo catrame con mezzi e maniere adeguate; ben altro è intervenire qua e là con dei rappezzi più o meno improvvisati, come succede ormai da qualche anno sulla statale Regina».

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