Cronaca / Como città
Venerdì 23 Gennaio 2015
Assalto ai benzinai per l’ultimo pieno. «Poi i clienti torneranno in Svizzera»
Distributori sotto assedio, centinaia di automobilisti a caccia di benzina scontata. Ora l’agevolazione scende a 15 centesimi.
Giovedì è stato l’ultimo giorno per fare il pieno di benzina scontato di 33 centesimi al litro, da oggi il vantaggio dimezza per la benzina dei residenti in fascia A (15 centesimi). Annullata del tutto poi la partenza dello sconto di 8 centesimi al litro sul diesel in programma il 1° febbraio.
I benzinai comaschi sono arrabbiati e preoccupati per la confusione che si è creata con la concomitanza fatale di due novità degli ultimi giorni: l’attivazione della carta sconto per il gasolio ai residenti nella fascia A, quella formata dai Comuni entro dieci chilometri da un valico con la Svizzera, e il tasso di cambio euro/franco che ha praticamente pareggiato il valore delle due monete riducendo notevolmente il divario di prezzo.
Fatto sta che giovedì qualche impianto di rifornimento in città è stato letteralmente preso d’assalto dai comaschi che volevano sfruttare fino all’ultimo lo sconto massimo disponibile. «Nel pomeriggio ho finito la benzina - racconta Matteo Ciraolo, gestore della Eni in viale Giulio Cesare - Poi invece saremo vuoti perché tutti hanno già fatto il pieno. Lo sapevamo. Spero che le persone usino la testa e facciano due conti: la Svizzera non costa meno, il prezzo da oggi è tornato alla pari con l’Italia per chi ha la carta sconto».
«A parte che bisogna vedere se i prezzi in Svizzera resteranno su questo livello oppure li abbasseranno per riprendere i clienti - dice Paola Zanon dell’Eni in via Fratelli Rosselli - Ho l’impressione che le persone non facciano i conti con la carta sconto ma guardino il prezzo esposto. In Svizzera è più basso, quindi vanno là. La carta sconto ha il limite di basarsi sul criterio della residenza e non del luogo di lavoro, questo incide molto».
Non c’è stata una vera e propria corsa al pieno oggi in piazza Camerlata e Tommaso Protò è preoccupato per la concorrenza svizzera: «Ho l’impressione che sia stato passato un messaggio sfavorevole per noi, come se andando oltre il confine il carburante costasse di meno. Non bisogna fare pubblicità alla Svizzera». n
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