Attacchi con il machete, quattro arresti

Città insanguinata La notte da incubo era iniziata il 6 luglio in piazza Diaz con uno straniero colpito all’addome Poi era proseguita sul treno per Milano, dove un lecchese di 17 anni aveva subito lesioni a braccia e collo

Prima un’aggressione in piazza della stazione. Poi il panico scatenato sul treno diretto a Milano. Infine il ferimento al volto e al braccio, avvenuto a colpi di machete, di un ragazzino di 17 anni che aveva provato a trovare riparo nel bagno presente nel vagone.

Scene di violenza brutale registrate dal sistema di videosorveglianza presente nel sottopasso della stazione di Lecco e sui convogli in servizio lungo la linea ferroviaria per Milano e che hanno portato all’arresto di quattro stranieri, fra i 19 e i 25 anni, originari del Burkina Faso, del Togo e della Costa d’Avorio, formalmente residenti fra la nostra provincia e la bergamasca, ma di fatto stanziali nella zona dello scalo ferroviario cittadino.

La ricostruzione

È la sera del 6 luglio, poco prima delle 23, quando in piazza Diaz scoppia un litigio fra un gruppo di persone. Una di loro estrae un machete di 43 centimetri. Ad avere la peggio è uno straniero che rimedia una ferita non grave all’addome. Secondo le risultanze delle indagini condotte dai nucleo radiomobile della compagnia dei carabinieri di Lecco, comandato dal luogotenente Francesco Belvedere, il ferito sarebbe stato estraneo al litigio e ne sarebbe finito coinvolto senza apparente ragione. Quando i militari sono giunti sul posto hanno infatti raccolto le testimonianze dei presenti incrociandole con le immagini delle telecamere.

Passano pochi minuti e il giovane del machete, insieme ad altri tre compagni, si trova a bordo del treno partito dalla stazione di Lecco alcuni minuti dopo le 11 di sera.

Giunti all’altezza della stazione di Calolzio iniziano a spaventare i pochi passeggeri presenti, tanto che qualcuno pur di trovare riparo scende ad Airuno anche se non era la propria fermata. Il convoglio riparte e il gruppo se la prende con un ragazzo lecchese di 17 anni. Questi cerca di ripararsi chiudendosi nel bagno del treno, ma l’uomo che brandisce il machete usa la lama per forzare la porta e tirar fuori il minorenne. Verrà ferito al collo e al braccio, riportando lesioni giudicate guaribili in sette giorni. Gli vengono sottratti il borsello, il cellulare e i documenti.

L’allarme

A dare l’allarme è il capotreno che avvisa la centrale operativa della Polizia Ferroviaria. Il convoglio viene bloccato alla stazione di Olgiate Molgora.

A bordo intervengono gli agenti della Polfer, la cui squadra di polizia giudiziaria è retta dal funzionario Marco Fazio, in collaborazione con i carabinieri della stazione di Brivio e di Merate.

Tre dei responsabili vengono fermati, il quarto riesce a scappare. Il vagone viene perquisito e si ritrova il machete, lo stesso usato poco prima in stazione a Lecco, nascosto fra i sedili del treno. Trovato anche un tirapugni. La refurtiva è stata subito restituita al legittimo proprietario. Il convoglio ha accusato tre ore di ritardo.

I due giovani del Burkina Faso vengono immediatamente arrestati dalla Polfer; il terzo è inizialmente denunciato. Poche settimane più tardi per lui verrà emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto avrebbe avuto il ruolo di palo, controllando gli spostamenti del capotreno, ma anche una fattiva collaborazione con gli aggressori avendo recuperato il machete dopo che in un frangente era sfuggito di mano all’uomo che lo brandiva. L’ordinanza è stata eseguita a Riccione, dove è stato individuato grazie anche all’analisi dei tabulati telefonici.

L’ultimo complice

Il quarto complice, originario della Costa d’Avorio, è stato fermato negli scorsi giorni in stazione a Lecco, con indosso gli stessi abiti che aveva la sera del 6 luglio ed è stato sottoposto a fermo.

Ai quattro sono contestati i reati di rapina, lesioni aggravate e di porto abusivo di arma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA