Cronaca / Como città
Martedì 04 Febbraio 2014
Aziende pagate in ritardo
L’Italia è il Paese peggiore
Troppi ritardi da parte delle Pubbliche amministrazioni nei pagamenti alle aziende.I ritardi accumulati dagli enti pubblici verso le imprese edili superano i 200 giorni, con punte di mille giorni. L’Europa minaccia una multa da 4 miliardi
Per i ritardi cronici con cui ministeri, regioni, enti locali pagano le imprese, da oggi l’Italia è ufficialmente sotto procedura d’infrazione da parte di Bruxelles. Ad annunciarlo il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani. «Oggi parte ufficialmente la lettera per la procedura di infrazione - ha detto Tajani -; le violazioni contestate all’Italia nella procedura ’Eu pilot’ si riferiscono agli articoli 4 e 7 della direttiva. Vista la gravità della situazione il governo italiano avrà cinque settimane di tempo per difendersi» invece delle consuete dieci settimane.
L’Italia ora rischia una sanzione «pari a un anno di Imu - ha detto Tajani - della portata di 3-4 miliardi di euro» I rapporti dei due advisor incaricati dal Commissario Ue (Confartigianato e Ance), parlano chiaro, insieme alla denuncia di Assobiomedica: «l’Italia è il peggior pagatore d’Europa - ha detto Tajani - in nessun altro paese gli advisor hanno descritto una situazione così allarmante. Ho aspettato un anno e un mese e la situazione anzichè migliorare è addirittura peggiorata. Se la risposta che arriverà dall’Italia non sarà soddisfacente, si procederà con la messa in mora» La decisione del vice presidente Ue arriva dopo aver visionato i report sullo “stato dell’arte” dei pagamento dopo l’entrata in vigore della direttiva Ue dal primo gennaio 2013, che impone pagamenti entro 30 giorni, in casi indicati entro 60 giorni. «Non ho un intento punitivo - ha detto Tajani - Se l’Italia è in grado di dimostrare entro 5 settimane, la non violazione della direttiva, non ho problemi a chiudere la procedura».
A fronte della situazione, sia le Pmi che i costruttori hanno chiesto l’intervento della Ue. I ritardi accumulati dagli enti pubblici verso le imprese edili superano i 200 giorni (sette mesi) con punte di mille giorni. «Non solo. Si moltiplicano - ha spiegato il presidente Ance, Paolo Buzzetti - le prassi inique: a due terzi delle imprese è arrivata la richiesta delle P.a, in sede di contratto, di accettare pagamenti superiori ai 60 giorni; alla metà delle imprese le p.a chiedono di ritardare l’invio di fatture; e ancora, al 17% delle imprese viene chiesto di rinunciare agli interessi di mora in caso di ritardo» Altrettanto grave la situazione descritta dal report Confartigianato.
La mancanza di liquidità ha inoltre conseguenze gravi sull’occupazione: quasi quattro imprese di costruzioni (il 37%) su dieci hanno deciso di tagliare sui posti di lavoro per far fronte al problema, il 72% ha chiesto un anticipo in banca. I tagli ai posti di lavoro è una conseguenza giudicata grave da Tajani, che individua nello sveltimento dei saldi una leva per il rilancio. La Cgia di Mestre conteggia che i creditori della P.a vantino circa 100 miliardi di euro. esclusi quelli maturati nel frattempo, tra i 40 e i 60 miliardi secondo alcune stime. Nel 2013 - ricorda la Cgia - il numero dei fallimenti registrati in Italia ha superato quota 14.200: livello mai raggiunto nel recente passato.
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