Cronaca / Como città
Lunedì 16 Marzo 2015
Como, Landini come una star
Gara per il selfie con il leader Fiom
Confermata la volontà di scendere in campo con un nuovo soggetto politico. «Questo Governo - ha detto il sindacalista - non ha il consenso della maggior parte delle persone che lavorano per vivere»
«Mi chiedono “vuoi fare politica?” Sì, voglio fare politica, per cambiare». Maurizio Landini, il leader della Fiom-Cgil, ha scelto Como per confermare la discesa in campo e lanciare la sfida al governo. L’occasione si è presentata con l’incontro organizzato della Fiom di Como in biblioteca nel pomeriggio, tra l’altro con il segretario generale provinciale Ettore Onano e il segretario regionale Mirco Rota. A Landini è stato riservato l’intervento conclusivo, il più importante. E dopo le uscite degli ultimi giorni in merito alla “coalizione sociale” respinta dalla leader della Cgil Susanna Camusso, ieri più che mai l’attesa è stata avvertita dal pubblico.
Il popolo della sinistra è accorso all’appuntamento per accogliere come un eroe il rappresentante per ora soltanto sindacale. Con i delegati in coda per un selfie con il loro leader. Tra il pubblico in biblioteca, numerosissimo e di tutte le età, con persone in piedi e sedute a terra, ha partecipato un folto gruppo di iscritti alla Fiom ben riconoscibili dalla maglia rossa che portavano addosso.
In quasi un’ora di intervento, Landini non si è limitato a confermare la necessità di cambiare ruolo e confini d’intervento del sindacato aprendosi ad altri gruppi della società e proponendo un modello sociale alternativo. Ha dettagliato una linea precisa, sindacale e politica in senso stretto, che parte dal lavoro con la contrattazione nazionale e la cancellazione del Job Acts, e arriva fino agli investimenti sull’industria secondo lui indispensabili per una ripresa reale. Perché di ripresa, al momento, non vede alcuna traccia. Non ha esitato nemmeno a replicare alla leader nazionale della Cgil Susanna Camusso, che sulla proposta di “coalizione sociale” ha negato ogni appoggio: «La proposta non è mia - ha chiarito Landini - è della Fiom, ed è stata discussa per mesi a tutti i livelli prima di essere votata dai delegati nazionali. Nella discussione è stata coinvolta la Cgil e all’assemblea nazionale ultima era presente ed è intervenuta la segreteria».
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