Botte ai vigili fuori dallo stadio»
Il pm: processo per nove tifosi

Per la Procura sarebbero i responsabili dell’aggressione dello scorso 16 marzo. Due agenti furono picchiati mentre multavano motorini. Ma gli indagati si difendono

Como

Sono in tutto nove i tifosi del Calcio Como per i quali la Procura della Repubblica si appresta a chiedere il rinvio a giudizio in relazione a un episodio risalente allo scorso mese di marzo, quando due vigili urbani finirono al pronto soccorso dopo uno scambio di opinioni piuttosto acceso, concernente la sosta di alcuni motorini fuori dal bar Pino.

Le accuse, per tutti, sono quelle di lesioni personali aggravate e di resistenza a pubblico ufficiale: uno dei due agenti rimediò 22 giorni di prognosi conseguenza di una serie di contusioni e di escoriazioni multiple, della distorsione del rachide cervicale e di un trauma cranico commotivo.

Il problema è quello di stabilire chi sia stato davvero, posto che, a sentirli uno per uno, gli indagati tutti respingono addebiti e contestazioni. La sola certezza riguarda la scintilla, rappresentata dalla scelta dei vigili di multare i motorini posteggiati vicino al chiosco.

Secondo la Procura, i nove destinati ad essere processati parteciparono a una sorta di aggressione di gruppo consistita nel malmenare «con calci e pugni in varie parti del corpo gli operanti» fino a costringerli al ricovero al pronto soccorso e alla compilazione di quei referti medici.

loro avvocati contestano, in particolare, le modalità di identificazione. Sembra che molti tifosi siano stati identificati non già pochi minuti dopo il pestaggio ma nei giorni successivi, sulla scorta di alcune fotografie scattate dai vigili urbani, ciascuno con il proprio telefonino. Come a dire: i vigili sono stati aggrediti - ed è un dato di fatto - ma vista la baraonda che si era creata davanti al bar - sostengono i legali - non è escluso che alcuni di quelli che sono stati ripresi con gli smartphone non c’entrassero.

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