Brindano gli studenti: a Sant’Abbondio hanno riaperto il bar

Dopo un anno, gli studenti hanno a disposizione un punto di ristoro

Dopo quasi un anno senza bar, gli studenti di Sant’Abbondio hanno finalmente un posto dove comprare un bottiglietta d’acqua.

Ha aperto i battenti la nuova gestione del baretto nel giardino del chiostro dell’università dell’Insubria. L’assenza di un servizio simile può sembrare superflua, ma per chi come gli universitari vive in ateneo per otto ore, cinque giorni su sette, un bar è indispensabile. «Era ora, ne avevamo bisogno - sorride Sahar Ajimi, iscritta al terzo anno di mediazione - Spesso le macchinette automatiche erano fuori uso e quando il tabaccaio su via Sant’Abbondio era chiuso bisognava andare fino in centro per un caffè».

«Tra una lezione e l’altra questo è un posto dove riposarsi un attimo - dicono in coro Simone Castiglione e Silvia Zaroli, entrambi studenti - Nei tavolini all’interno oppure in giardino». Il bar era chiuso dallo scorso 24 luglio, dopo tre gestioni interrotte era scaduto il bando di gara. Si sperava di riaprire in fretta, ma assegnare il servizio non è stato semplice, il termine era fine anno, poi inizio semestre, con gli slittamenti continui gli studenti già pensavano di laurearsi prima della riapertura.

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