Cronaca
Giovedì 26 Marzo 2009
Burocrazia ricca con i morti
Obolo chiesto alle famiglie
A Bulgarograsso e nella zona scoppia il caso del tributo di 35 euro che l' Asl chiede alle famiglie di chi muore per recuperare la prestazione del medico incaricato di constatare il decesso
Così scoppia il caso del "caro estinto" che diventa tale anche per colpa della burocrazia.
Il problema sorge per il diritto di 35 euro richiesto ai familiari dei defunti, a titolo di recupero degli oneri derivanti dalle prestazioni del medico incaricato dall’Asl di procedere all’accertamento di morte.
A sollevare il caso Marco De Agostini, socio dell’omonima impresa di onoranze funebri: «L’Asl chiede un diritto alle famiglie, che ritengo non sia dovuto. Una nota del ministero dell’Interno manifesta perplessità circa la legittimità d’imporre a carico dei privati questo onere, che invece andrebbe richiesto ai Comuni. Normalmente l’impresa, su delega dei familiari del defunto, fa la dichiarazione di morte all’ufficiale di stato civile del Comune dove è avvenuto il decesso – spiega De Agostini –. Dopodiché l’ufficiale di stato civile incarica l’Asl di procedere all’accertamento di morte nel caso di decesso in abitazione privata o un luogo diverso da ospedali o residenze socio-sanitarie, dove l’accertamento viene effettuato dal direttore sanitario della struttura stessa. Il medico incaricato va in casa, procede alla visita necroscopica e fa firmare un impegno al pagamento. Diritto sanitario sicuramente dovuto all’Asl ma, secondo la nostra associazione di categoria e il ministero dell’Interno, deve essere a carico del Comune che commissiona all’Asl l’accertamento di morte. Tanto più in considerazione del fatto che l’accertamento di morte è una prestazione obbligatoria».
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