Bus, la società sorride: utile di 3 milioni
La richiesta: usiamoli per evitare i tagli

I dati del bilancio di Asf. Il 51% andrà a Spt holding e, quindi a Comune, Province di Como e Lecco e al Cpt

Un utile di quasi 3 milioni di euro, per la precisione 2.9 milioni (nel 2013 era stato di 1.8 milioni) È questo il dato del bilancio di Asf, la società che gestisce il trasporto pubblico in provincia di Como. Il documento finanziario è stato approvato lunedì scorso e nelle prossime settimane l’amministratore delegato di Asf Annarita Polacchini lo sottoporrà all’assemblea dei soci, il 51% pubblici. Il 49% è della Omnibus partecipazioni, i cui azionisti sono Arriva Italia (holding italiana del gruppo Arriva controllato dalle Ferrovie Tedesche) e il Gruppo Ferrovie Nord.

La ripartizione degli utili porterà innanzitutto un gruzzoletto nelle casse di Spt holding che, a sua volta, vede tra i soci il Comune di Como (detiene il 36.6% delle quote), la Provincia di Como (ha il 22.61%), il Cpt (con il 28.56%) e la Provincia di Lecco (12. 23%).

L’assessore ai Trasporti di Palazzo Cernezzi Daniela Gerosa si limita a dire che «nel corso dell’assemblea dei soci verranno fatte delle valutazioni per capire come utilizzare gli utili che penso verranno comunque reinvestiti sul servizio e sulla bigliettazione elettronica».

Per Villa Saporiti la quota parte ha un valore importantissimo. Potrebbe infatti ridurre in modo significativo il rischio di tagli alle corse, già paventato nei mesi scorsi. La richiesta della Provincia, spiega Mirko Baruffini, consigliere provinciale con la delega ai trasporti, «è quella di investire l’utile che ci spetta sul servizio». E aggiunge: «Andranno verificate le modalità tecniche per capire qual è la strada da seguire, ma il nostro obiettivo è quello di mantenere in piedi il servizio extraurbano e proprio per questo stiamo dialogando con i consigli di amministrazione delle due società, Spt holding e Asf per trovare la soluzione migliore».

Il contratto con Asf è in vigore fino al prossimo 30 giugno e sullo sfondo c’è la nuova norma che prevede le agenzie con appalti su più province, ma che è ancora ferma a Milano. Attualmente il costo del servizio extraurbano è pari a 23 milioni l’anno ed è in regime di proroga fino al prossimo mese di giugno. Dal Pirellone è arrivato un contributo di 20 milioni di euro. Poi ci sono stati i tagli che hanno portato all’aumento dei biglietti e degli abbonamenti e all’ipotesi, ancora sul tappeto, di tagliare quasi tutte le corse domenicali. Una decisione che lascerebbe a piedi 1500 persone.

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