Ca’ d’Industria lancia la polemica
«Non esiste soltanto il campus»

Frisoni: «Fondi Cariplo, gli enti locali vogliono usare tutto per l’università e Villa Olmo». «Puntano a monopolizzare il bando. Dobbiamo ristrutturare le case di riposo»

«Con vivo stupore abbiamo appreso dell’iniziativa di un comitato, mirata a monopolizzare l’intero contributo previsto da Fondazione Cariplo». Parole del presidente di Ca’ d’Industria Paolo Frisoni, messe nero su bianco in una lettera inviata alla stampa e ai vertici di Comune, Provincia e Camera di commercio.

Il numero uno della fondazione non ha gradito, per usare un eufemismo, la decisione - presa pochi giorni fa dagli enti locali al Tavolo della competitività - di partecipare al bando di Fondazione Cariplo (pronta a stanziare 7 milioni) presentando un progetto per il campus al San Martino e un altro per sistemare Villa Olmo e il relativo parco.

Senza un aiuto rischio chiusura

La scelta è stata frutto di una mediazione, ma il consiglio di amministrazione di Ca’ d’Industria aveva pronto un altro progetto e ora l’ha presentato. Non senza una coda polemica: «Evidenzio la necessità che una parte delle risorse venga posta a beneficio di una delle fasce più deboli della popolazione quale è quella anziana - scrive Frisoni a Mario Lucini, Paolo De Santis e Leonardo Carioni -. Ciò al fine di consentire il mantenimento di un patrimonio di Como qual è la Ca’ d’Industria e dare la possibilità agli ospiti di beneficiare di standard qualitativi delle strutture sempre più elevati. Si confida - chiude - nella condivisione degli sforzi attivati da questo ente». Toni seccati, insomma, perché la fondazione si è sentita “scavalcata”, teme di restare a bocca asciutta e ritiene non siano state tenute in debita considerazione le esigenze dei nonni comaschi.

Il progetto messo a punto da Ca’ d’Industria è dettagliato: per via Brambilla prevede «interventi assolutamente necessari per garantire l’accreditamento regionale e la prosecuzione dell’attività», in particolare «l’adeguamento del Centro diurno integrato» e il «riutilizzo degli spazi dell’attuale cucina», «l’adeguamento della palestra», la «realizzazione dell’impianto di aria condizionata per i reparti di degenza», «l’adeguamento per quel che concerne la prevenzione incendi».

E non è tutto: attivazione di un nuovo centro di cottura nella Rsa di Rebbio, la modernizzazione della casa albergo Villa Celesia di via Bignanico, la ristrutturazione dei rustici e della chiesetta annessi a Villa Celesia e alla Rsa Le Camelie.

Battaglia sui 7 milioni

«Il progetto - spiega la fondazione - è fondamentalmente destinato ad aprire le strutture alla città, collaborando con gli enti territoriali al fine di garantire alla popolazione un’ampia gamma di servizi e di ampliare quelli esistenti, ponendo così la fondazione al centro della rete dei servizi destinati agli anziani».

Nella replica, il coordinatore del Tavolo della competitività Mauro Frangi getta acqua sul fuoco: «Nessuna volontà di monopolizzare, anzi nel documento approvato abbiamo scritto chiaramente che entro il 15 ottobre possono essere presentati anche altri progetti, oltre al campus e a Villa Olmo».

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, sui 7 milioni della Fondazione Cariplo è in corso una battaglia serrata. Non è casuale il fatto che dal tavolo con gli enti locali non sia emersa un’unica proposta, ma ci sia stato bisogno di cercare un accordo su due proposte ben diverse. Ora alza la voce Ca’ d’Industria, d’altra parte Frisoni aveva già lanciato un appello pubblico nei mesi scorsi, chiedendo di aiutare la storica casa di riposo. n

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