Dieci anni fa moriva Germano Conti, ex pilota e imprenditore molto noto in città nel mondo delle moto.
Morì in sella, sulla pista di Rjieka, durante una di quelle sessioni dedicate agli appassionati. Lui, già oltre i sessantanni, non aveva mollato questa usanza, questa passione. Radunava gli amici nella concessionaria di via Napoleona, organizzava i viaggi e si metteva in pista anche lui, con i più giovani, a piegare, a divertirsi e soprattutto a scambiare impressioni con gli altri a tavola. Il modo più sicuro di andare in moto, si dice, è quello di farlo in pista. Dove non ci sono gli stop, gli automobilisti distratti, e quelli che attraversano. Specie se sei un ex pilota, come Germano Conti, che aveva vinto a livello nazionale e internazionale con le medie cilindrate. Ma anche la pista può tradire pure i più esperti. Una collisione con un pilota più lento in mezzo alla pista, un botto tremendo, Germano che non ce l’ha fatta. Dieci anni fa eravamo qui a sentire i racconti di chi c’era, a raccogliere gli ultimi particolari della sua storia, a capire il perché e il percome.Oggi siamo solo qui con il suo ricordo. Come la moglie Silvana e le due figlie. Che domani, sabato, assisteranno alla Messa a San Fermo in sua memoria. E alla benedizione delle moto che ne seguirà, per tutti gli amici e conoscenti che lo avevano apprezzato e amato. Per quella sua passione che usciva dai suoi occhi piccoli e luminosi, come uno zampillo d’acqua potente da una canna tenuta stretta. Una passione che contagiava tutti. La passione, il suo sorriso. Le due concessionarie in Como, oggi separate e divise, che restano il frutto di quel suo grande amore.n
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