Cronaca / Como città
Martedì 08 Aprile 2014
«Campus o non campus
San Martino va riaperto»
Carioni, commissario della Provincia: «Obiettivo da raggiungere a prescindere dal campus»
Como
Il parco di San Martino è un polmone verde da ridare alla città: con i suoi 100mila metri quadri per alcuni esperti potrebbe diventare il parco urbano che la città non ha mai avuto.
Ma è solo una proposta perché sul possibile nuovo volto dell’area, gli esperti, dopo il tramonto del campus universitario, hanno tante opinioni diverse. Tutti però concordano sulla necessità di non rimandare la questione alle calende greche.
L’apertura al pubblico del parco, del resto, era uno dei punti contenuti nell’accordo sul campus. Ora finirà in soffitta come la destinazione universitaria? «Io non sono d’accordo - dice Leonardo Carioni, commissario della Provincia - è giusto che i comaschi possano riappropriarsi di quest’area ed è corretto che l’operazione sia stralciata dal campus. Una cosa è il parco, altro gli spazi per l’università»
Nuovo volto per il parco abbandonato? Per Moritz Mantero, patron di Orticolario, serve un concorso di idee. «La zona San Martino potrebbe rientrare in un parco che interagisce con la città - afferma - tifo per un parco vero per dare un’area verde a tutta quella parte di città e mi trovo allineato con il sindaco: la riapertura è assunzione di responsabilità in termini di qualità ma anche di sicurezza, non sapendo ancora bene cosa fare meglio lasciarlo chiuso».
Emilio Trabella, uno dei massimi esperti del verde a livello europeo e fondatore a Como della Società ortofloricola: «Il parco di San Martino ha un patrimonio arboreo, una morfologia e una vista sulla città distintivi - spiega - i fabbricati dell’ex manicomio hanno un vestito verde che si sta degradando: il parco non curato si infesta e si rischia di perdere piante come un cedro del Libano moto di recente».
Per Trabella serve un piano complessivo, per riaprirlo ma anche di manutenzione costante che sarà poi sempre necessaria. E immagina anche nuove piste ciclabili e percorsi vita. «
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