1Uno scorcio del cantiere abbandonato, si vede in primo piano una gru che spunta dalla vegetazione cresciuta in modo spontaneo e senza controllo visto che da anni nessuno può entrare nell’area2 Nico Pagnoni indica la recinzione sommersa dal verde, per i residenti la situazione è diventata insopportabile e chiedono interventi"
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Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Venerdì 09 Agosto 2013
Cantiere sequestrato
Una giungla a Ronago
Venti famiglie sono esasperate
per la presenza di rettili e topi
Da 7 anni nessuno può entrare
1Uno scorcio del cantiere abbandonato, si vede in primo piano una gru che spunta dalla vegetazione cresciuta in modo spontaneo e senza controllo visto che da anni nessuno può entrare nell’area2 Nico Pagnoni indica la recinzione sommersa dal verde, per i residenti la situazione è diventata insopportabile e chiedono interventi"
title="1Uno scorcio del cantiere abbandonato, si vede in primo piano una gru che spunta dalla vegetazione cresciuta in modo spontaneo e senza controllo visto che da anni nessuno può entrare nell’area2 Nico Pagnoni indica la recinzione sommersa dal verde, per i residenti la situazione è diventata insopportabile e chiedono interventi">
Via Stallone, degrado ed abbandono di materiali edili, compresa una gru arrugginita, ripiegata e sporgente dalla recinzione, vegetazione incolta, insetti, roditori e rettili indesiderati su un terreno in mezzo alle case: una ventina di famiglie è esasperata e chiede un intervento urgente a chiunque ne abbia la facoltà.
« Da almeno sette anni – dice uno dei residenti, Gianni Tartamella – la situazione è questa: una discarica tra noi. Sull’appezzamento, doveva essere costruita una casa; l’impresa è fallita, il terreno è di proprietà privata e sotto sequestro giudiziario, ma perfino la recinzione, già precaria di per sé, rischia di cadere. Nessuno può entrare».
Misterioso blitz
Gli fanno eco vicini e condominii: « Com’è che, se nessuno può entrare, sono stati depositati di recente bidoni di plastica e non sappiamo se siano pieni o vuoti? ».
In tanti anni, sono stati chiamati più volte gli amministratori comunali, la polizia locale, i carabinieri, la Asl, ma neppure i tecnici della prevenzione sono riusciti ad entrare, perché l’area è sotto sequestro. Hanno redatto un verbale nel quale descrivono « l’evidente stato di degrado e di abbandono » e profilano i rischi « di proliferazione di insetti e di annidamento di rettili e ratti ».
Leggi l’approfondimento su “La Provincia” del 9 agosto
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