Cantù, autovelox con il trucco
Otto su dieci saranno vuoti

La strategia di Cantù contro chi corre troppo. Anche due dei quattro photored saranno finti

Tra le ipotesi del Comune, quella di creare un numero maggiore di postazioni autovelox. Si pensa: anche fino a venti. Sulle quali ruoteranno, di volta in volta, i dieci box. Ma soltanto in due di questi vi saranno, a turno e senza che nessuno sappia dove, gli autovelox. Gli altri saranno vuoti.

Le dieci scatole, così rotanti su tutto il territorio, in questo modo potranno sorvegliare - o fingere di sorvegliare, con effetti che si vorrebbero analoghi - di fatto ogni strada a rischio velocità di Cantù.

È stata decisa anche la strategia per i semavelox. Saranno quattro gli armadietti, ciascuno su un semaforo diverso: è stata esclusa la possibilità di avere una doppia scatola a guardia dei due sensi di marcia per due soli incroci. Anche qui, i photored esistenti, in grado di immortalare chi passa con il rosso, saranno però due.

L’intero sistema è in fase di studio in questi giorni. All’attenzione della Giunta vi sono così i posizionamenti dei due diversi marchingegni. Meno immediata la definizione del sistema autovelox. Che ha una sua architettura particolare.

«Potremmo mettere anche venti piattaforme sparse per la città - dice l’assessore alla Legalità Paolo Cattaneo - perché i dieci box saranno mobili. In questo modo, gli stessi box potranno essere spostati a seconda di come si vorranno pianificare i controlli. Le piattaforme così occupate saranno un deterrente alla velocità sulle strade più pericolose». Una rete che intende soprattutto far rallentare, piuttosto che multare. «Gli autovelox - ricorda Cattaneo - in tutto saranno due». L’auspicio è che nessun altro, a parte il comando di polizia locale, venga a sapere dove sono posizionati, oggi qui e domani chissà, gli unici due apparecchi.

Tempi di realizzazione: «Pensiamo - immagina Cattaneo - che si possa partire entro luglio».

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