Como
La Casa del Fascio alla città di Como? L’idea ha un fascino innegabile, riconosciuto da molti, soprattutto da chi sa che quella casona è un monumento che sta all’architettura contemporanea come il colosseo a quella antica.
Il sindaco Mario Lucini ha scritto al presidente del Consiglio Enrico Letta, ai ministri della Cultura Massimo Bray e delle Finanze Maurizio Saccomanni per avere la disponibilità del monumento, e partire da lì per cercare poi di riempire quel patrimonio di contenuti.
L’architetto Mario Botta è tra quelli che non lesina analisi trancianti e inviti dal sapore ruvido alla città.
Architetto cosa pensa della richiesta del sindaco Mario Lucini ai due ministeri?
Beh, l’idea è bellissima, ma non è nuova. E mi permetto di dire una cosa, se oltre alle cialtronate, Como prima pensasse all’ordinaria amministrazione sarebbe molto meglio per la città stessa.
Diciamolo chiaramente, Como finora ha dato cattivo esempio.
Cialtronate?
Sì, sono ormai troppe le idee che Como tira fuori ogni volta. Intendiamoci, sono tutte proposte molto belle, ma poi? Quali sono quelle realizzate? Io ho 70 anni e non ho mai visto concretizzarsi nessuno dei progetti annunciati.
Faccia degli esempi concreti, a quali idee rimaste nel cassetto si riferisce?
Penso ad esempio a NovoComum, poi al centro Sat’Elia, poi alle manifestazioni per il centenario dalla nascita di Terragni. E’ davvero un peccato che di tutto questo sia stato fatto davvero poco. Como pensi a valorizzare quello che ha già. Ad esempio, la sua biblioteca comunale dove ci sono depositi straordinari che restano lì. E le paratie? Va beh, lasciamo stare, dopo aver detto questo non potrò più passare da Como…
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