Cazoeula, a tavola vince
lo schema del Trap

Successo di pubblico per gli otto ristoranti canturini. Dall’allenatore i ricordi della vecchia Brianza. Lunedì la proclamazione del vincitore

Per il vincitore, più che il verdetto, si attende il “verzetto”, come si potrebbe soprannominare il giudizio in omaggio al vegetale che rende il maiale, una volta finito nel piatto, cazoeula.

Tra i giurati, qualcuno ha avuto l’impressione che vi fossero un paio di piatti superiori agli altri sei concorrenti, totale otto ristoranti cittadini in gara. Ma, soprattutto, come ripetono tutti da giorni, il Trap a Cantù. Ecco. Il Trap, quasi non ci sarebbe bisogno di dirlo, è Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino. Che quasi sarebbe riduttivo, semplicemente, definirlo allenatore di Milan, Juve, Inter, nazionale.

Il mister, monumento vivente del calcio italiano, italiano nei proverbi e internazionale nelle amatissime gaffe linguistiche, che l’hanno reso ancor più popolare agli occhi del mondo, si è presentato venerdì sera al Ristorante Garibaldi, al suo appuntamento con la presidenza di giuria. Presenza tecnica e di spirito. Radici contadine - quindi, espertissimo della materia, per un piatto oggi celebrato al ristorante ma nato come povero - ha preso appunti e ha segnato le sue preferenze su un foglio.

«Da piccolo ho patito la fame - ha detto il Trap - nella mia vita ho mangiato di tutto e di più. La cazoeula mi riporta bambino, mi riporta nella mia famiglia di contadini, dove si ammazzava il maiale e si coltivavano le verze: nel periodo invernale si faceva parecchie volte».

E se il Garibaldi giocava in casa perché vincitore della precedente edizione, lunedì, giorno di Sant’Apollonia, si scoprirà quale sarà la cazoeula incoronata regina.

In gara c’erano anche l’agriturismo L’Urtulan, il Giardinet, la Cascina di Mattia, le Querce, la trattoria Riposo, La Scaletta, l’Osteria del Km Zero.

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